Scelto il romanzo perché tra i primi citati nel saggio sul NEW ITALIAN EPIC (quindi per il suo contenuto piuttosto che per la forma), sono stato presto soggiogato da una prosa ben più avvincente della storia: la parola incantatrice lascia sullo sfondo l'intreccio (smussandone anche le tante spigolosissime giustapposizioni) e continua a godere di sé senza mai stancarsi. Alla lunga, però, è iniziata a venir meno la MIA fantasia di riprendere in mano il libro: sazio e soddisfatto non avevo alcun bisogno di sapere cosa sarebbe successo nel nuovo capitolo, la trama non scorreva, non creava ansie, non prometteva complicazioni né scioglimenti mentre la prosa dava tutta se stessa appena sfioravo la pagina. Forse, pensavo, potrei leggere qualcos'altro prendendomi una pausa da questo Leopardi... ah, le buone intenzioni! Chissà dove avrei finito per sotterrare il volume... Nonostante questa mancanza di appeal narrativa non posso negare a “Il signor figlio” il mio giudizio positivo: la saporitissima prosa si unisce magnificamente ad un labirinto di rimandi letterari (e non) da costringermi a prendere un nuovo appuntamento con lui quando sarò più preparato per affrontarne l'abbacinante mole di livelli di lettura.
Un padre e un figlio. Uniti dalla scrittura, divisi dall'arte. Perché il genio non rispetta l'ordine tra le generazioni e un figlio può eccellere in regioni destinate a rimanere sconosciute al padre, non lasciando scelta tra il conflitto e la sottomissione. A meno che in questo contrasto tutto maschile non intervenga lo sguardo visionario di una madre capace di arrendersi al mistero di cui ogni figlio è portatore. Ne sa qualcosa l'uomo che, nella Londra di metà Ottocento, si presenta come il conte Rossi. In Italia, molti anni prima, è stato un poeta in continuo duello con il padre. Adesso è soltanto un erudito bizzarro e solitario, dedito alla costruzione di un'opera enigmatica e indefinibile. Ma chi è davvero il conte Rossi? Quale segreto custodisce? Lo scoprirà, suo malgrado, un pittore alle prime armi, finito quasi per caso nella soffitta in cui l'italiano vive rintanato. E da quel momento la storia di Monaldo e Giacomo Leopardi confluirà in quella di Rudyard Kipling e di suo padre John, in attesa dello scioglimento al quale presiede fuori dal tempo e dallo spazio - Cécile, la madre poetessa del compositore Olivier Messiaen.
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Anno edizione:2007
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EMANUELE LACOPO 26 dicembre 2009
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