Scelto il romanzo perché tra i primi citati nel saggio sul NEW ITALIAN EPIC (quindi per il suo contenuto piuttosto che per la forma), sono stato presto soggiogato da una prosa ben più avvincente della storia: la parola incantatrice lascia sullo sfondo l'intreccio (smussandone anche le tante spigolosissime giustapposizioni) e continua a godere di sé senza mai stancarsi. Alla lunga, però, è iniziata a venir meno la MIA fantasia di riprendere in mano il libro: sazio e soddisfatto non avevo alcun bisogno di sapere cosa sarebbe successo nel nuovo capitolo, la trama non scorreva, non creava ansie, non prometteva complicazioni né scioglimenti mentre la prosa dava tutta se stessa appena sfioravo la pagina. Forse, pensavo, potrei leggere qualcos'altro prendendomi una pausa da questo Leopardi... ah, le buone intenzioni! Chissà dove avrei finito per sotterrare il volume... Nonostante questa mancanza di appeal narrativa non posso negare a “Il signor figlio” il mio giudizio positivo: la saporitissima prosa si unisce magnificamente ad un labirinto di rimandi letterari (e non) da costringermi a prendere un nuovo appuntamento con lui quando sarò più preparato per affrontarne l'abbacinante mole di livelli di lettura.
Il signor figlio
Attingendo a testi rari e con uno stile che muta di volta in volta per adattarsi al tempo e ai personaggi, Zaccuri intreccia le vite di Monaldo e Giacomo Leopardi a quelle di John Lockwood Kipling e del figlio Rudyard in modo così saldo che diventa impossibile districarle, se non grazie all’intervento della poetessa Cécile Sauvage, madre del compositore Olivier Messiaen, che con il suo sguardo visionario sarà l’unica capace di arrendersi di fronte al mistero che si cela dietro lo scontro tra generazioni unite dalla scrittura ma divise dall’arte.
Londra, metà Ottocento. Un giovane pittore che sta per partire per l’India viene affidato alle cure del conte Rossi, un erudito bizzarro e solitario che, pur avendo il compito di insegnargli l’italiano, gli impartisce lezioni di ogni genere. Del passato di quell’uomo visionario e ironico, però, poco è noto: per molti anni ha vissuto in Italia, dove è stato un poeta, ma l’aspro e incessante conflitto con il padre – incapace di riconoscere il genio del figlio e di ammetterne la superiorità – l’ha spinto a fingersi morto e a imbarcarsi per l’Inghilterra. Qui, rintanato in una soffitta, trascorre le giornate mettendo a punto un’opera misteriosa e indefinibile. Ma chi è davvero il conte Rossi? E quale segreto nasconde?
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Anno edizione:2023
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Formato:Tascabile
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EMANUELE LACOPO 26 dicembre 2009
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