La sinistra che non c'è - Fausto Bertinotti - copertina
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Letteratura: Italia
La sinistra che non c'è
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Descrizione


Fausto Bertinotti, una delle figure più influenti della politica italiana degli ultimi decenni, racconta, dalla prospettiva di un protagonista e di un osservatore in prima linea, la parabola della sinistra contemporanea. L’inizio del declino si può far risalire storicamente al crollo dell’Unione Sovietica, quando – insieme con il socialismo reale e le sue storture – viene meno un mito della sinistra: la possibilità di un’alternativa al capitalismo. Dalla lotta rivoluzionaria si è passati così alla sinistra riformista, che ha accompagnato il consolidamento dell’Europa sulla base delle ragioni del mercato e dei vincoli di debito, abbandonando Marx (senza superarlo) e la lotta di classe. Il neoliberismo e la globalizzazione hanno fatto il resto, relegando ai margini le voci dei lavoratori e delle lavoratrici. Intanto, in Italia e nel mondo, la politica annegava nella spettacolarizzazione e sceglieva di parlare non secondo giustizia e verità ma alla “pancia del Paese” oppure facendo propria la lingua del mercato. Non più una politica di alti ideali ma una politica servile e di corto respiro: quando i partiti progressisti si sono allineati a questa tendenza, è venuto meno anche l’impegno in favore delle rivendicazioni del lavoro. Cosa rimane allora della sinistra? Da dove è necessario ripartire e a cosa si può mirare? Fausto Bertinotti prova a spiegarcelo in questa lucida e penetrante analisi, attingendo alla sua esperienza diretta e alla visione maturata nella lunga militanza politica.

Dettagli

192 p., Brossura
9788839719294

Conosci l'autore

Foto di Fausto Bertinotti

Fausto Bertinotti

1940, Milano

Sposato con Gabriella Fagno, ha un figlio, Duccio.La sua è una vita segnata dall'impegno sindacale, in Cgil, e dall'impegno politico.Dal 1975 al 1985 è stato segretario piemontese della Cgil. Nel 1985 viene eletto nella segreteria nazionale della Cgil, incarico che ricopre fino al 1994, quando diventa segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, ruolo che gli viene riconosciuto consecutivamente in ogni congresso successivo, compreso quello di marzo del 2005.In precedenza era stato iscritto prima al Partito Socialista Italiano poi al Partito Socialista di Unità Proletaria (Psiup). Nel 1971, anno della scomparsa del Psiup, entra nel Pci. Dopo la svolta della Bolognina ha aderito al Pds e nel 1993 si è iscritto al Prc.Nel maggio del 2004 viene eletto...

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