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Recensioni Slow journalism. Chi ha ucciso il giornalismo?

Slow journalism. Chi ha ucciso il giornalismo? di Daniele Nalbone, Alberto Puliafito
Recensioni: 4/5
Quale è stato il momento in cui si è spezzato il rapporto di fiducia fra i cittadini e i media? Come sono fatti i contratti giornalistici? Quanto viene pagato un giornalista oggi? E per fare cosa? Uno dei problemi dell'informazione oggi è l'ossessione per la quantità e per la velocità, la convinzione che il giornalismo debba competere con i social. Un altro modello di business: tanta attenzione per gli inserzionisti pubblicitari, poca per i lettori. Il mantra del "fare tanti click sul sito", la monetizzazione a ogni costo con la pubblicità, la convinzione che nessuno sia disposto a pagare per il giornalismo digitale hanno contribuito a erodere gli spazi di crescita. A partire da queste considerazioni e guardando, fra l'altro, alla lezione del professor Peter Laufer, autore di "Slow News - Manifesto per un consumo critico dell'informazione", e a esperienze locali, nazionali e internazionali, questo libro fa un tentativo: quello di andare oltre la semplice critica. "Slow Journalism" cerca di proporre soluzioni. Daniele Nalbone e Alberto Puliafito hanno una lunga esperienza nel giornalismo tradizionale e soprattutto in quello digitale, condividono una visione del mestiere - e forse anche del modo in cui ci si dovrebbe approcciare al lavoro e alla vita - che li ha portati a indagare su questo tema. )
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