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Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2018
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Sono successe parecchie cose nella vita di Gemitaiz ultimamente. Un disco d'oro con l'amico Madman e un arresto con relativa condanna a 22 mesi per detenzione di hashish, ketamina e marijuana. Una condanna per droga può rappresentare la tomba della carriera nel 99% degli ambienti artistici, ma non nel rap dove anzi c'è chi, per darsi un aria da gangster di strada, è arrivato a inventarsi un passato tra bilancini di precisione e fughe dalle pattuglie. Gemitaiz dedica alla vicenda il brano che da il nome all'intero album e che affida per il suono alle mani sapienti del Dogo Don Joe. “E' un disco molto diverso dai miei precedenti, più maturo,ci sono molti più dettagli a fuoco, sono migliorato nella scrittura, sinceramente non c'è nulla che cambierei, mi rappresenta appieno. E' un disco fatto con amici, molti dei quali vivono a pochi passi da casa mia”, spiega. Ma se la produzione dei suoni è pane romano, per i featuring il disco guarda maggiormente verso Milano: Fabri Fibra (che nella metropoli meneghina vive da anni), Guè Pequeno (che con la sua Tanta Roba ha anche prodotto il disco)ed Emis Killa. Completano la line up l'immancabile amico Madman e gli olandesi Dope D.O.D. Il disco è stato anticipato dal crossover “Bene” (già oltre 4 milioni di visualizzazioni) singolaccio di immediata presa con una bella chitarra acustica e batteria a dare forza al ritornello. Anche il secondo singolo “Scusa” gira bene nella testa e nelle orecchie a patto che non siate nemici dell'autotune: “Lo uso, non sempre, ma spesso, e secondo me a volte arricchisce i pezzi
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