Il meraviglioso romanzo "Sono Johan e vado a nord" è un profondo viaggio spirituale colmo di solitudine e d'amore. Johan è un uomo di più di cinquant'anni che ha una dolorosa storia alle spalle. Decide di separarsi da tutte le sue cose, riempie uno zaino con l'occorrente e parte per un lungo viaggio a piedi, diretto a Nord. Facendo questo, segna il distacco con la sua vita precedente. Nella solitudine ritrova se stesso e una dimensione spirituale che gli permette di lenire il suo dolore e di trovare la serenità. "essere un viandante solitario costituiva per lui l'imprescindibile condizione esistenziale del suo viaggio." Scrive appunti e note di viaggio a matita, come: "La solitudine è la condizione privilegiata per trovare se stessi." La sua è un'anabasi, decide infatti di procedere dalla costa verso l'interno, scegliendo un percorso pianeggiante nell'entroterra e non costiero. Questo gli permette di alloggiare presso numerose famiglie e di conoscere nuove persone con cui passa anche mesi interi. Offre il suo aiuto nei lavori e la sua conoscenza (è stato per anni maestro di matematica) e diventa precettore dei figli delle famiglie in cui è ospitato. La sua generosità lo porta a ricevere spesso aiuto, la sua buona disposizione d'animo rende anche il prossimo ben disposto verso di lui. Conosce le storie di molti, ma a pochi racconta la sua, si innamora perdutamente di una ragazza ma decide di non rivelarle i propri sentimenti. Arriva a destinazione con un bagaglio esperienziale, spirituale e sentimentale immensamente arricchito. Ho amato particolarmente questo libro scritto con grande passione e con la maestria di chi sta raccontando una storia autentica, che sente profondamente. Lo consiglio a tutti perché invita ad amare incondizionatamente, a fare il bene senza aspettarsi nulla in cambio, ad aiutare il prossimo, a trovare una propria dimensione, a meditare, a fare pace col passato e a rimanere fedeli a se stessi.
