Sorgenti
Un sabato di giugno del 1967, in una bella fattoria del Cantal, una donna attende di poter sparecchiare la tavola. Deve aspettare, perché il marito sta facendo la sua siesta quotidiana sulla panca della cucina e lei sa che s'infurierebbe al minimo rumore. I tre bambini della coppia giocano in giardino, anche loro nel più riguardoso silenzio per non svegliare il padre. Ma lei, la madre, non sarà sorpresa quando l'uomo si sveglierà e le domanderà senza guardarla cosa stia aspettando per sgombrare la tavola. Il silenzio obbligato lascia spazio ai pensieri, ma nemmeno a se stessa è facile spiegare come mai sia rimasta per otto anni accanto a un marito che la picchia quasi tutti i sabati, che la denigra e la insulta fino a farle introiettare l'obbrobriosa immagine di sé che lui le rimanda. Eppure la parola “divorzio” le è insopportabile, così come l'idea di vendere la fattoria... Ma l'indomani, la domenica, sarà un giorno di respiro: andranno tutti dai genitori di lei, come fanno ogni mese. È qui che il suo silenzio verrà finalmente rotto dalle parole di vita e di rivolta che le saliranno per la prima volta alla gola. E il ciclo di sofferenza a cui tutta la famiglia sembra condannata avrà, forse, fine.
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Anno edizione:2025
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