Noah è un protagonista fragile e al contempo straordinario. Fin da piccolo convive con un dono (o forse una maledizione): può vedere le anime dei morti. Le presenze lo seguono, si aggrappano a lui, ne percepiscono la sensibilità e la capacità di ascolto. Ma questo dono lo ha isolato. I genitori non lo credono, a scuola è l’emarginato, e il mondo sembra avergli voltato le spalle. Poi arriva Glenn. A prima vista, Glenn è tutto ciò che Noah non è: sicuro, popolare, sportivo. Eppure, in quegli occhi dorati che tanto ricordano a Noah i sogni che lo tormentano, si nasconde qualcosa di molto più profondo. Glenn non è solo il ragazzo gentile che si avvicina con premura: è un enigma, un nodo nel destino di Noah che sta per sciogliersi, o stringersi ancora di più. Il legame tra i due ragazzi cresce lentamente, in punta di piedi, come ogni relazione segnata dalla paura di essere scoperti e respinti. Ma è anche un amore che nasce dalla comprensione reciproca, dal bisogno condiviso di trovare una voce, un contatto, un rifugio. Nel frattempo, un’ombra avanza. Qualcosa di oscuro inizia a minacciare la vita di Noah. I sussurri si fanno più forti, le presenze più invadenti. Il romanzo prende una piega quasi gotica, in cui la tensione e il sovrannaturale si intrecciano con l’evoluzione emotiva dei personaggi. Sospiri nella notte è molto più di un paranormal romance. È una storia che parla di accettazione, di diversità, di dolore e guarigione. È un viaggio nel cuore di un ragazzo che ha sempre avuto paura di essere visto davvero, e che forse per la prima volta sta trovando qualcuno che non solo lo vede, ma sceglie di restare. Una lettura intensa, dolceamara e struggente, per chi ama le storie che parlano al cuore e ai silenzi dell’anima.
