Spazi pubblici, discorsi segreti. Istruzioni e settarismo nel Risorgimento italiano
A partire dal triennio repubblicano, il settarismo diventa uno strumento di mobilitazione politica utilizzato da tutte le parti in gioco: quella dei sovrani "legittimi", quelle dei movimenti democratici e costituzionali. Ciò ha contribuito alla proliferazione delle sette, sia progressiste che reazionarie, già prima del 1815. I protagonisti del Risorgimento hanno lasciato una memoria molto critica delle pratiche settarie, così diffuse nella penisola, nonostante la maggior parte di loro vi avesse preso parte, perché il settarismo è stato una forma di lotta politica contraddittoria, esposta alle infiltrazioni, che molti giudicano poco attrezzata per la rivoluzione nazionale. Esso tuttavia è stato un formidabile incubatore di culture politiche e un luogo molto frequentato della socializzazione politica. Questa ricerca si interroga sul rapporto tra la sfera pubblica e l'associazionismo segreto, e lo indaga sia attraverso l'analisi storico-concettuale di quelle figure del lessico politico - il segreto, la censura e la libertà di stampa - che compongono e definiscono lo spazio pubblico, sia attraverso le molteplici relazioni del settarismo con le istituzioni statali.
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Anno edizione:2013
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