Specchi. Liriche e prose sciamaniche
La poesia è l’idioma metafisico, il linguaggio arcano e iniziatico che lega, attraverso un sottile e trasparente ponte di cristallo astrale, la dimensione manifestata alla invisibile sfera della coscienza primeva. La poesia sciamanica è il linguaggio dei simboli attraverso i quali non si esprimono pensieri concettuali ma visioni atemporali in risonanza con le arcaiche frequenze cosmiche. Gli specchi rappresentano, nel trascendente onirico, i tunnel spazio-temporali attraverso cui scorre eternamente, come un fiume di terrificante energia, la coscienza archetipa. Ma sono pure la raffigurazione delle esotiche torri di bianco cristallo fra le quali sono custodite le memorie delle perdute terre del sogno, le reminiscenze ancestrali. Sono l’archivio cosmico primordiale ove passato, presente e futuro permangono all’infinito. È in queste dimensioni di delirio e follia, che Jhlos percepisce un sentiero di folgorante iniziazione divenendo suo malgrado viaggiatore nel non tempo.
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