Molteplici filoni di interesse e di lettura si dipartono dall’intreccio di questo romanzo. Certo il titolo allude all’aspetto più intrigante e misterioso della vicenda, il perché la sposa abbia voluto il divorzio, dopo solo un anno di matrimonio felice e di amore. Noi lettori conosceremo la risposta al quesito solo verso la fine del romanzo ma il papà dello sposo, il professor Rivlin, che è il vero protagonista della storia, non si renderà conto della verità pura forse neanche dopo la sua lunga ed estenuante indagine. Sullo sfondo di questa vicenda misteriosa si muovono tanti personaggi e si aprono molti scenari diversi. La ricerca che muove le azioni del professor Rivlin è forse la più importante. Per lui, storico, la verità dei fatti è insostituibile. Quindi non può accettare le reticenze né gli inviti a rispettare la privacy degli altri. E nelle su indagini e nei suoi spostamenti si inseriscono i rapporti con gli arabi, amati e temuti, in una situazione politico sociale non delle migliori; ma siamo tra il 1998 – 1999 quando si nutrivano ancora speranze di pace in quelle zone. Ci si trova in un contesto infatti dove due gruppi etnici e due culture cercano una non facile convivenza pacifica. Ci sono infatti viaggi quasi epici dentro e fuori territori occupati, tra Gerusalemme ed Haifa. E i misteri grandi e piccoli sono ovunque : cosa si nasconde, per esempio, negli atteggiamenti e nei comportamenti di Rashed o di sua cugina Samaher? O del cameriere nonché uomo di fiducia Fuad? Ma indecifrabili sono anche atteggiamenti e comportamenti dei personaggi ebrei a partire dal rapporto di coppia del professore con sua moglie Haghit, un rapporto apparentemente indissolubile ma nei fatti castrante per la sua libertà di azione e di pensiero. E che dire poi dei suoi colleghi, del prof. Tedeschi e della sua giovane e inquieta moglie; per non parlare di Tehila, la sorella della sposa!! E poi c’è il segreto, quel segreto che ha rovinato la felicità di due sposi, una verità scomoda, prima rifiutata poi ammessa e riconosciuta. Ma il tempo è ormai passato, non ha lenito le ferite dei protagonisti, come succede spesso, perché l’Amore, quello vero, rimane sempre inalterato nel tempo, nonostante tutto. La narrazione a volte è troppo lenta , certi episodi sembrano non finire mai, ma poi il racconto ti prende e ti ritrovi per esempio a parteggiare sempre per il professor Rivlin e la sua ricerca
Dopo appena un anno di matrimonio Galia ha ripudiato il marito Ofer. Che segreto inconfessabile si nasconde dietro il loro divorzio? Yohanan Rivlin, padre di Ofer, non si è mai rassegnato all'infelicità del figlio, ed è deciso a scoprire la verità a qualunque costo. Ma il professore ebreo non riuscirà a risolvere il mistero da solo, e gli arabi, temuti e amati, arriveranno ad aiutarlo. Ambientato tra il 1998 e il 1999, quando ancora erano vive le speranze di pace, "La sposa liberata" è un'allegoria del destino di due popoli sempre in guerra.
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Anno edizione:2006
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LUISA TONINA MAULELLA 15 maggio 2008
La storia e i personaggi di questo libro non sono stati in grado di coinvolgermi. Personalmente pensavo che il libro fosse ricco di colpi di scena o rilevazioni importanti, aspettative per lo più disattese. Inoltre, i richiami della vita culturale araba non hanno saputo far nascere in me quella curiosità del nuovo, forse perchè i riferimenti a opere o autori richiedevano una conoscenza più approfondita della materia.
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