Gli sposi (in due atti)

In una trama apparentemente facile, con il linguaggio popolare e colloquiale solito, sperimentato nelle opere narrative precedenti, si dipana la rappresentazione di un fatto banale e casuale che rivela, nella semplicità dei personaggi presi dalla vita, un ambiente uguale a tanti altri con pregiudizi, comportamenti, tabù inseriti in una morale collettiva che si sgretola all'evidenza oltre la facciata sociale. Tra ironia, umorismo e comicità cadono i miti morali e il "male", meglio il sano vitalismo, trascina tutti compresi gli insospettabili. Al di là dell'aspetto volutamente assurdo, esplode la vita nelle sue realistiche vicende perché lo spettatore "si sarà anche divertito" ma i protagonisti hanno fatto sul serio. La commedia è un'altra tessera di quella rappresentazione umana del nostro tempo che l'autore persegue con le sue pubblicazioni da oltre un tentennio, uno squarcio dell'esistenza nel quale ognuno riconosce se stesso e il mondo che lo circonda.