La squilibrata è un libro con un forte messaggio : l’autrice racconta la sua storia nel modo più vero possibile, cercando di eliminare il tabù della malattia mentale. Più che un romanzo autobiografico, sembra un diario adolescenziale di una ragazza che si accorge all’improvviso di essere “diversa”, quando i primi disturbi la colpiscono e riesce a provare solo che sbigottimento e paura. Nel libro l’autrice inserisce biglietti, prescrizioni ospedaliere e molti altri elementi che rendono la storia più vera e fanno capire come conosca molto bene l’argomento. Sarò sincera, è difficile amare un personaggio del genere. Si prova una forte tenerezza a causa della diagnosi di bipolarismo, ma allo stesso tempo si tende ad allontanarsi quando si prosegue nel racconto. “Squilibrata” è un titolo che non si riferisce solo alla malattia mentale, ma a un vero e proprio processo di autodistruzione della protagonista. Un ultimo punto lo vorrei toccare riferendomi ai genitori: nel libro prendono decisioni repentine e delicate, spesso descritte negativamente dall’autrice, ma ne ho apprezzato la forza e le intenzioni. La malattia mentale non colpisce solo la protagonista, colpisce la famiglia al completo e questi genitori hanno avuto la prontezza di rialzarsi nonostante le innumerevoli prove della vita, non arrendendosi.
