Stampa & reclame. Giornali e periodici italiani nelle cartoline e manifesti pubblicitari dalla fine dell'800 agli anni Cinquanta
Uno lo compra, fresco e croccante all'edicola. La sua vita è breve, lo spazio di un giorno. Passando di mano in mano, invecchia rapidamente. Finisce, resta a brandelli, appallottolato, abbandonato sugli spalti dello stadio, sulla panchina dei giardini o della stazione. Scandisce gli avvenimenti, lieti o tristi, lusinga o invita, sostiene o attacca. È un giornale. Si presenta come corriere o messaggero. Quando nasce si intitola al giorno o alla notte, al sole o alla luna, al mattino o alla sera, alle ore o al tempo. A volte il suo nome è uno slogan, Unità, Avanti, Libertà, Rinascita. Spesso vuole essere la voce del popolo o di una città. Se poi fa satira su genti e costumi prende il nome di Rugantino, Bertoldo, Asino, Mulo, Fieramosca, Guerrino Meschino. È sempre un giornale. Che vita ha? Un giornale non chiede gloria eterna, quando ha detto quello che doveva, è segno che un altro giorno è passato. La sua memoria ci viene oggi tramandata dalla raccolta dei periodici nelle emeroteche, dai manifesti e dalle cartoline che questo volume riporta alla ribalta.
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Anno edizione:2013
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In commercio dal:1 gennaio 2013
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