I moti di Stonewall sono, forse, l'evento più importante nella storia della conquista dei diritti delle persone omosessuali, questo è il secondo film che cerca di rendere giustizia a quanto accaduto nel 1969 a New York. Roland Emmerich sceglie la chiave della formazione post-adolescenziale di Denny, un ragazzo proveniente dal sud degli Stati Uniti d'America che viene ripudiato dai genitori in quanto omosessuale. Denny si trasferisce a New York e vive sulla propria pelle la repressione delle Forze dell'Ordine, lo stato di illegalità nel quale vivevano i gay in America alla fine degli anni Sessanta. La trama è funzionale alla descrizione di quanto accaduto, la fotografia ricorda tantissimo le serie televisive e anche lo stile di recitazione, anche se gli attori sono tutti molto bravi. C'è stato solo un po' di pietismo in eccesso nel descrivere la violenza e il senso di solitudine dei ragazzi di strada: più che presentare la loro condizione, Emmerich ha deciso di ostentarla. Ad ogni modo la scena del "gay power" è assolutamente da brivido. Packaging di base, nulla di particolare. Le interviste fatte agli attori e al regista sono abbastanza standard.
