L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un classico della letteratura italiana che riescere a commuovere e a toccare l'animo del lettore. La storia meravigliosa e struggente di una ragazza che alla morte della madre e dopo il secondo matrimonio del padre, per convenienza viene chiusa in convento dalla famiglia. Dalla sua cella riesce solo a percepire i suoni e i colori di un mondo ormai lontano e può solo sfogarsi narrando le angosce della sua vita nelle lettere inviate ad un'amica. Un romanzo scritto da Verga in uno stile epistolare univoco: è composto infatti solo dalle lettere (senza apparente risposta) di Maria. E' una opera struggente scritta con la solita maestria da un grande Verga che riesce a rendere palpabile il dolore e i tormenti di questa giovane donna e lascia nel lettore un senso di impotenza, di tristezza e di rabbia. In fondo Maria chiede soltanto di poter vivere, di amare ed essere amata.
Quello che mi ha realmente colpito di questa opera è che sia stata scritta da un uomo. Verga, infatti, dimostra una sensibilità senza paragoni. Non è cosa da tutti gli autori riuscire ad immedesimarsi nelle vesti di una giovane monaca innamorata e condannata a morire di crepacuore come un uccellino in gabbia. Un urlo disperato ed inascoltato. Una donna innamorata ma abbandonata al suo destino. Un destino scelto dagli altri a cui non riesce ad opporsi. Un classico dal testo struggente, impossibile da trascurare.
La capinera ritratta da Verga nel 1869 è la giovane Maria, costretta ad una monacazione forzata per volere della famiglia. La narrazione in forma epistolare, sfocia in un monologo di un'intensità stupefacente, dove la voce della sventurata Maria si racconta, si illumina, si infiamma, si smorza. Le parole della protagonista rispecchiano fedelmente la sua anima, sono dapprima sussurri di speranza, poi diventano grida di dolore. Quello che la penna dell'autore riesce a rappresentare è il supplizio di una donna. “Storia di una capinera” è un romanzo pienamente riuscito che ancora oggi, trasmette emozioni forti e nette, provocando una sensazione di soffocamento nel lettore di pari passo con il consolidarsi della clausura della piccola capinera e dell'affievolirsi della sua voce.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore