Il libro parla da sé. Chi l'ha letto non ha bisogno di capire perché ho dato 5 stelle. Per chi non lo abbia ancora letto sappia che c'è di tutto in questo romanzo e che, qualunque genere letterario si preferisca, non si rimarrà delusi. Dal passato al presente, dall'odio all'amore, dall'adolescenza all'età adulta, ma soprattutto dalla vita alla morte. La Seconda Guerra Mondiale vista con gli occhi di una ragazza tedesca che ne conosce la brutalità. È geniale porre come narratrice la morte, cosicché non resti in sospeso il finale di alcun personaggio. È geniale il finale stesso che fa inondare gli occhi di lacrime. È geniale come la morte si stupisca della forza degli esseri umani. È semplicemente geniale.
È il 1939 nella Germania nazista. Tutto il Paese è col fiato sospeso. La Morte non ha mai avuto tanto da fare, ed è solo l'inizio. Il giorno del funerale del suo fratellino, Liesel Meminger raccoglie un oggetto seminascosto nella neve, qualcosa di sconosciuto e confortante al tempo stesso, un libriccino abbandonato lì, forse, o dimenticato dai custodi del minuscolo cimitero. Liesel non ci pensa due volte, le pare un segno, la prova tangibile di un ricordo per il futuro: lo ruba e lo porta con sé. Così comincia la storia di una piccola ladra, la storia d'amore di Liesel con i libri e con le parole, che per lei diventano un talismano contro l'orrore che la circonda. Grazie al padre adottivo impara a leggere e ben presto si fa più esperta e temeraria: prima strappa i libri ai roghi nazisti perché «ai tedeschi piaceva bruciare cose. Negozi, sinagoghe, case e libri», poi li sottrae dalla biblioteca della moglie del sindaco, e interviene tutte le volte che ce n'è uno in pericolo. Lei li salva, come farebbe con qualsiasi creatura. Ma i tempi si fanno sempre più difficili. Quando la famiglia putativa di Liesel nasconde un ebreo in cantina, il mondo della ragazzina all'improvviso diventa più piccolo. E, al contempo, più vasto.
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Anno edizione:2016
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Book Lover 05 gennaio 2025Geniale
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LucaAmbrosino 16 febbraio 2024Storia di una Ladra di Libri
Prologo: forse non ho prestato la dovuta attenzione, in ogni caso non ho capito niente del prologo (o quasi). L'inizio non è stato dei più entusiasmanti, le prime pagine mi hanno lasciato abbastanza indifferente. Solamente le prime pagine, però. Primo capitolo: il romanzo si riprende subito, cattura il mio interesse. Siamo in Germania, durante la seconda guerra mondiale. E' la storia della fanciullezza di Liesel, la ladra di libri, una bambina adottata da una modesta famiglia tedesca, alle prese con la fame e le bombe. E' la storia del suo papà e della sua mamma adottivi, Hans e Rosa Hubermann, un uomo buono e mite il primo, un donnone burbero e pratico la seconda. E' la storia di Rudy Steiner, compagno di giochi di Liesel, dichiaratamente innamorato di lei. Ed è la storia di Max, un ragazzo ebreo che intreccia il proprio destino con quello di Liesel. Nonostante alcune affermazioni risultino essere un pò criptiche, la prosa di Zusak è scorrevole. «Per qualche ragione, i moribondi fanno sempre domande di cui conoscono già la risposta. Forse perché così possono morire avendo ragione» ci dice "la Morte", un'entità che vaga sulla terra, le anime appena raccolte tra le dita. Non credo di spoilerare nulla (lo si capisce fin dal prologo) se dico che il libro è narrato proprio dal punto di vista della Morte, che ha il suo bel daffare durante la seconda guerra mondiale, costretta agli straordinari da un conflitto che miete vittime senza sosta. In questo romanzo vedo influenze de "Il corpo" e di "It" di Stephen King, per come Liesel e Rudy vivono la loro amicizia. Vedo influenze del "Death" di Neil Gaiman, per il carattere piuttosto eccentrico della Morte. Ma soprattutto questo libro è figlio de "Il buio oltre la siepe" di Harper Lee. Non riesco a non rivedere la piccola Scout nei panni di Liesel, come pure non riesco a non rivedere il buon Atticus nei panni di Hans Hubermann. Non riesco a non rivedere gli stessi oppressi, persone di colore nei panni degli ebrei. Voto 7,5
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Nonostante lo sfondo sia quello ormai esaminato da moltissimi autori, la seconda guerra mondiale, qui emerge non solo la strage e l’orrore provocato dalla guerra, ma anche gli effetti sulla banale quotidianità di ragazzi costretti a sopravvivere al male: non è la solita storia di bombardamenti, di combattimenti, di campi di concentramento o di resistenza partigiana. È una novità tutta da assaporare pagina per pagina, narrata con uno stile originalissimo che però non dimentica di sottolineare la catastrofe provocata dalla guerra.
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