"Non intendo accettare né respingere le leggende correnti sull'età anteriore alla fondazione di Roma oppure sulla stessa fondazione, perché sono favole poetiche piuttosto che testimonianze sicure sui fatti avvenuti. Concediamo volentieri agli antichi l'usanza di rendere più nobili le origini della città, mescolando i fatti degli uomini con quelli degli dèi. E se mai un popolo ha avuto diritto a rendere sacre le proprie origini e a legarle alle divinità, questo è il popolo romano". Con queste parole Tito Livio dimostra il suo spirito critico e al tempo stesso non mette in discussione le "favole poetiche degli antichi", comunque necessarie per recuperare l'identità romana nella sua interezza. Anche la successiva storiografia ha imparato ad accettare la leggenda tentandone in ogni modo la razionalizzazione. Tutte le ricerche condotte sull'antichità romana hanno cercato di guardare a quel "punto di partenza" con questo spirito, cercando di leggerne il senso e di individuare cosa potessero nascondere. Il mito si intreccia dunque con la storia, ma non così strettamente da impedire una individuazione corretta e rigorosa e una lettura obiettiva del fatto storico.
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Anno edizione:2014
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Formato:Tascabile
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