È il Mediterraneo il protagonista assoluto di una narrazione avvincente, dove la storia dei suoi nomi distilla un universo unitario ma in febbrile e costante trasformazione.
«Vanoli è uno storico che passa, con stupefacente e mai ostentata erudizione, dai giorni nostri al passato più remoto.» - Corriere della Sera
«Per secoli e millenni abbiamo tutti abitato un grande spazio mediterraneo. Uno spazio dove ci siamo amati, odiati, combattuti, cercati, rifiutati e condannati. Uno spazio, però, dove abbiamo continuato a parlarci. Le nostre parole, i nostri dizionari, sono lì a raccontarcelo. Greci, ebrei, latini, arabi hanno avuto radici e necessità comuni. Da esse sono nate spesso soluzioni e parole con significati differenti. Ma queste parole non si sono mai fermate. Hanno viaggiato per terra e per mare, influenzandosi e continuando a cercarsi. Noi, noi tutti intendo, siamo i figli di questa continua ricerca e faremmo bene a ricordarcelo.»
Da sempre il Mediterraneo è stato teatro di commerci, lotte, violenze, scoperte. Sullo sfondo, la vicenda di civiltà e culture millenarie, dall'Egitto dei faraoni al mondo greco-romano, fino alle grandi religioni, ebraismo, cristianesimo e islam. Innumerevoli sono i modi per raccontare una storia tanto complessa e stratificata. Alessandro Vanoli, che si definisce "uno storico che gioca con le parole", sceglie una chiave di lettura trasversale: le parole arabe, protagoniste di vere e proprie storie che restituiscono tutta la vitalità di un mondo fatto di scambi e incontri fra popoli. In fondo, "scambiarsi conoscenze, scambiarsi merce, persino combattersi, tutto passa attraverso la parola". L'attenzione è quindi rivolta non tanto, o non solo, alla ricostruzione etimologica, ma piuttosto al senso sociale e concreto dei termini. Assistiamo così al viaggio nel tempo e nello spazio di parole dalla fragranza tipicamente araba, come calamo, minareto, hammam; mentre altre, come zafferano, pepe o tulipano, parlano di un'antica e vasta rete di traffici e scambi. Ma è proprio il Mediterraneo il protagonista assoluto di una narrazione avvincente, dove la storia dei suoi nomi distilla un universo unitario ma in febbrile e costante trasformazione: "Un po' stupisce per quante vie il destino possa legarci alla storia di una parola".
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