Lo straniero che è in noi. Sulle tracce dell'Unheimliche
In un saggio intitolato "Das Unheimliche", Freud analizza il termine tedesco "heimlich" a partire dalla radice "Heim", che significa casa, verificando come nell''uso esso assuma significati diversi e talvolta contrastanti. Tale ambivalenza si moltiplica nel negativo "un-heimlich", che in italiano viene tradotto con l'aggettivo "perturbante". Alludendo a un senso di pericolo collegato al nostro esistere, collegato ai temi della casa e dell'abitare, il perturbante ci mostra i fantasmi che popolano quella casa e inquietano il nostro abitare, segnalando così l''estraneità che alberga al cuore stesso della nostra identità. "Perturbante" è dunque la nostra soggettività in quanto mancante di ogni garanzia, corrosa da un'irriducibile alterità che la destabilizza mentre la costituisce.
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Anno edizione:2006
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