Lo strano delitto delle sorelle Bedin. La prima indagine di Gaetano Ravidà - Chicca Maralfa - copertina
Lo strano delitto delle sorelle Bedin. La prima indagine di Gaetano Ravidà - Chicca Maralfa - copertina
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Letteratura: Italia
Lo strano delitto delle sorelle Bedin. La prima indagine di Gaetano Ravidà
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Descrizione

Un vecchio delitto mai risolto. Un omicidio che sconvolge la quiete di un paese di montagna.


Dopo il fallimento del suo matrimonio, il luogotenente Gaetano Ravidà, stimatissimo investigatore dell'Arma, ha lasciato la Puglia e si è trasferito al nord. Ad accoglierlo la Stazione dei Carabinieri di Asiago, nell'altopiano vicentino, teatro delle più sanguinose battaglie della Grande Guerra. Sul paese, all'apparenza tranquillo, si allunga in realtà l'ombra di un vecchio caso mai risolto, risalente a sette anni prima: l'efferato omicidio delle sorelle Bedin, archiviato di recente. Qualcuno, tappezzando i muri di poesie enigmatiche, sembra però sollecitare la riapertura delle indagini su una vicenda che chiede giustizia. Ma non sarà solo un caso di cronaca del passato a mettere alla prova le abilità investigative di Ravidà. Nel giorno della Grande Rogazione, una processione che ogni anno si snoda per trentatré chilometri attraverso i sentieri di montagna e che coinvolge tutta la popolazione della zona, un altro brutale delitto scuoterà la quiete dell'altopiano, trasformandola in tempesta.

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Dettagli

24 febbraio 2022
256 p., Brossura
9788822758750

Valutazioni e recensioni

  • Gigì
    Un romanzo coinvolgente

    Ambientato nella zona di Asiago, il romanzo racconta le indagini del protagonista, il luogotenente dei Carabinieri Gaetano Ravidà, trasferito lì dalla Puglia e orgoglioso di andare a vivere in quei luoghi, dove suo nonno aveva combattuto e perso la vita. Poiché lì è tutto molto tranquillo, almeno all’apparenza, Gaetano rivolge le sue attenzioni a un vecchio cold case: l’omicidio di due anziane signore, le sorelle Bedin, uccise a colpi di martello. Di che colpa si erano macchiate per meritare una fine simile? Ma presto ci sarà un altro delitto: Alexandra, giovane rumena, badante delle Bedin e domestica di Carmen e Adelmo Zovi viene trovata uccisa. Un intreccio ben congegnato e ambientazioni descritte con precisione rendono il romanzo coinvolgente e interessante, facendo scoprire al lettore quegli aspetti della Storia che si possono trovare solo nei racconti di chi li ha vissuti.

  •  Renato Mite
    Un giallo drammatico fra passato, intrighi familiari e questioni economiche

    Chicca Maralfa ha uno stile netto, preciso e accurato con cui riesce ad evocare sia l'ambientazione di montagna sia la complessità dell'animo umano. In particolare tratteggia Ravidà con la metafora della corazza che mi ha molto colpito. Un protagonista capace ma fragile, deciso nelle indagini ma indeciso nei rapporti personali perché lasciato all'improvviso, con dentro un amore da soffocare, con la forza per andare avanti ma la voglia che vacilla, non può non suscitare empatia. L'autrice ci mostra sensazioni e pensieri di quest'uomo nonché sogni con cabala e premonizioni annesse per farci immedesimare e farci capire come soffre, come ragiona, come svolge le sue indagini. Fra audacia e metodo "attendista", Ravidà parla con le persone del più e del meno, osserva, riflette. Lo spessore umano è presente in tutti i personaggi, ognuno ha i suoi tratti caratteriali che formano un caleidoscopio sorprendente. La "stramba" Lilli Pertile, l'invadente fratello Giovanni, l'interessante medico legale Maria Antonietta Malerba... Tutti contribuiscono con le loro peculiarità e le loro reazioni a rendere la storia viva e autentica. A proposito del giallo, sospettati e colpevoli affiorano pian piano con i loro intrighi familiari, le loro beghe di vicinato, gli interessi economici piccoli e grandi, le questioni sentimentali con risentimento e vendetta che sfociano in crimini efferati. La componente drammatica dei crimini assume maggiore rilevanza, questo non è tanto un giallo di logica deduttiva quanto più un giallo in cui scoprire legami e moventi. Per concludere, devo sottolineare che ho apprezzato la scelta dell'autrice di inserire nel romanzo la lettera che Ravidà scrive a suo nonno, ispirata da una lettera vera, e il referto autoptico del medico legale. Apportano un ulteriore tocco d'artista alla verosimiglianza impressa agli eventi narrati.

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Chicca Maralfa

Chicca Maralfa è nata a Bari, dove vive tuttora. È giornalista e responsabile dell'ufficio stampa di Unioncamere Puglia. Appassionata di musica indipendente e rock d'autore, ha collaborato con la “Gazzetta del Mezzogiorno”, “Ciao 2001” e Music, Antenna Sud e Rete 4. Nel 2018 con L'amore non è un luogo comune ha partecipato all'antologia di racconti L'amore non si interpreta (l'Erudita), contro la violenza psicologica sulle donne. Festa al trullo, pubblicato nel 2018 da Les Flâneurs Edizioni, è il suo primo romanzo.

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