Sui social capita di vedere scritti random de "L'infinito" di Leopardi e sullo sfondo il solito uomo di spalle che guarda lontano. Potrebbe anche essere uno qualsiasi di noi, dipinto da Caspar David Friedrich, un animo inquieto come tutti gli artisti e quindi anche dei pittori.. Caspar Friedrich ha una pittura spettrale e spesso è a sua volta osservatore di altri osservatori, come se chiedesse a se stesso che infinito stiano mirando quelli più avanti di lui, come in una serie di tempi diversi protesi all'infinito. Molti quadri di Friedrich rappresentano personaggi di spalle, intenti a guardare oltre (la siepe di Leopardi). Givone ci scrive un libro (tormentato) per l'argomento stesso. L'infinito è davanti e dietro di noi, come viene da pensare quando sul punto più alto di una roccia, sulla riva del mare, dalla finestra di una casa ci si sente bloccati in barriera con davanti foschie che impediscono a noi viandanti il prosieguo del viaggio, del tempo, della vista. Oppure come nella "Donna al tramonto del sole" è un qualcosa che si allontana fino a sparire mentre noi restiamo fermi e impotenti. Qual è la destinazione dell'infinito e che domande ci pone. Perchè di fronte a questa immensità e al nostro essere finiti ci sentiamo indeterminati? Perchè sopra un monte, guardando lontano si materializza il desiderio di un altro monte o forse la voglia di sedersi e rinunciare consapevoli che l'infinito è sempre uno solo e non tanti infiniti oltre l'infinito che ci sembra di vedere. Un buon libro sulla ricerca dei limiti perchè null'altro sappiamo immaginare. Un colloquio franco con i personaggi di tante discipline che quell'infinito nella storia l'hanno cercato e forse, avanti a noi, invisibili, stanno ancora cercando.
Sull'infinito
Da dove viene? E soprattutto dove va? E giunto fin lì, agli estremi confini del mondo, per poter guardare oltre: fermo e ben saldo sulla roccia, il viandante romantico di Friedrich sembra essere consapevole che l'infinito è più grande di lui, ma proprio da questa smisurata grandezza, da questa espansione soverchiarne è tentato. Irraggiungibile, l'infinito è però anche irrappresentabile. Perché allora non cessa di incuriosire e tormentare pittori, filosofi, matematici e letterati, e in generale tutti i comuni mortali?
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Anno edizione:2018
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virgola bil 03 gennaio 2025oltre la siepe, il colle, il mare di ghiaccio,. in una parola "Oltre"
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