Sulla invenzione del microscopio. Lettera al Ch. Sig. D. Baldassarre De' Principi Boncompagni giuntovi una notizia sulle considerazioni al Tasso attribuite a Galileo Galilei e sul dubbio se Alessandro Adimari fosse o no Accademico Linceo. Estratta da - copertina
Sulla invenzione del microscopio. Lettera al Ch. Sig. D. Baldassarre De' Principi Boncompagni giuntovi una notizia sulle considerazioni al Tasso attribuite a Galileo Galilei e sul dubbio se Alessandro Adimari fosse o no Accademico Linceo. Estratta da - copertina
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Sulla invenzione del microscopio. Lettera al Ch. Sig. D. Baldassarre De' Principi Boncompagni giuntovi una notizia sulle considerazioni al Tasso attribuite a Galileo Galilei e sul dubbio se Alessandro Adimari fosse o no Accademico Linceo. Estratta da
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In 4, pp. 49 + (1b) + (1) + (1b). Br. rifatta con carta d'epoca. Rara memoria in cui Rezzi si sofferma sulla dibattuta questione dell'invenzione del microscopio attribuendola all'inglese Cornelio Drebelio. Aggiunge l'A. "Se Galileo pero' non ha la gloria d'avere inventato il microscopio, non ha forse quella, che infra tutti fu il solo che seppe indovinare in Roma il modo d'usarne? che pose subito mano a fabbricarne parecchi? e che laddove era fino allora rimasto nelle mani del Drebelio e de' principi e cortigiani strumento di vano trastullo e passatempo, lo rivolse ad uso pubblico e all'ingrandimento dell'umano sapere...?". Nella seconda parte (pp. 25-28), l'A. parla dell'inedito galileiano, rinvenuto da Pierantonio Serassi, con considerazioni sulla Gerusalemme liberata di Tasso. L'ultima parte e' riservata a considerazioni sull'appartenenza o meno di Alessandro Adimari (Firenze, 1579 - Firenze, 1649), letterato e poeta lirico marinista, all'Accademia dei Lincei.

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In 4, pp. 49 + (1b) + (1) + (1b). Br. rifatta con carta d'epoca. Rara memoria in cui Rezzi si sofferma sulla dibattuta questione dell'invenzione del microscopio attribuendola all'inglese Cornelio Drebelio. Aggiunge l'A. "Se Galileo pero' non ha la gloria d'avere inventato il microscopio,non ha forse quella, che infra tutti fu il solo che seppe indovinare in Roma il modo d'usarne? che pose subito mano a fabbricarne parecchi? e che laddove era fino allora rimasto nelle mani del Drebelio e de' principi e cortigiani strumento di vano trastullo e passatempo, lo rivolse ad uso pubblico e all'ingrandimento dell'umano sapere...?". Nella seconda parte (pp. 25-28), l'A.parladell'inedito galileiano, rinvenuto da Pierantonio Serassi,con considerazioni sulla Gerusalemme liberata di Tasso. L'ultima parte e' riservata a considerazioni sull'appartenenza o meno di Alessandro Adimari (Firenze, 1579- Firenze, 1649), letterato e poeta lirico marinista, all'Accademia dei Lincei.

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1852
  • Prodotto usato
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2568812850988
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