In questa seconda ondata di Covid (novembre 2020), mi avvio alla fine della lettura dei "dur" di Simenon a mia disposizione e, a meno di ulteriori sorprese (ma quando si tratta di Georges non sorprendono più), non avrò più il piacere di leggere altro dei suoi romanzi sin qui pubblicati né quello di scrivere le mie consuete impressioni. Forse, in questo caso riuscirò ad allontanare il rischio di ripetere le stesse definizioni: autore superlativo, impareggiabile maestro della scrittura, profondo conoscitore delle pieghe più intime dell'animo umano. Mi limiterò a riscrivere le parole dell'aletta di copertina: romanzo di fenomenale potenza. E, in questo periodo di intenso dolore ed enormi difficoltà di movimento, poter leggere un'opera come questa non è cosa da poco.
I superstiti del Télémaque
«Pierre è tutto forza, muscoli, salute. Charles è il cervello della famiglia!» diceva la gente. Tant'è che se Pierre aveva preso il brevetto di capitano era stato solo grazie all'aiuto di Charles. Dei gemelli Canut, tutti preferivano Pierre, «Pierre che viveva appieno la vita, Pierre che era bello, che era forte, Pierre che sorrideva sereno scrutando l'orizzonte e ispirava una fiducia immediata, un'immediata simpatia!». Mentre Charles, che era debole di petto e non poteva lavorare sui pescherecci come la maggior parte degli uomini di Fécamp, rimaneva nell'ombra del fratello. Per di più, era uno che «temeva di offendere le persone, di dar loro un dispiacere» - uno che non faceva altro che scusarsi. Eppure, il giorno in cui Pierre viene arrestato con l'accusa di aver ucciso l'ultimo dei superstiti del naufragio in cui il padre, trent'anni prima, aveva perso la vita in circostanze mai chiarite (si sospetta un caso di antropofagia), Charles decide di «sbarazzarsi di se stesso, di quel Canut timido e dimesso» che è sempre stato e di dimostrare a tutti di che cosa è capace: sarà lui a smascherare il vero assassino e a salvare il fratello! Ma nessuno come Simenon sa che non ci si sottrae al proprio daimon, e che gli dèi si divertono a vanificare i nostri sforzi più generosi. Due ragazzi segnati dalla morte atroce del padre, una madre impazzita dal dolore, un feroce omicidio: questi gli ingredienti di un romanzo di fenomenale potenza.
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Anno edizione:2020
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Rosolino 09 febbraio 2023Romanzo di fenomenale potenza.
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ZeConfs 30 dicembre 2021Quando Simenon ci si mette...
Riuscitissimo romanzo giallo ma extra ciclo di Maigret, in cui Simenon si conferma capace di ritrarre l'essenza dell'anima dei singoli personaggi con pochissimi 'tocchi' che delineano, dialogo dopo dialogo, ma persino attraverso le posture del corpo.. il susseguirsi delle emozioni.
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YMD 10 dicembre 2021
Un bel romanzo, Simenon non si smentisce mai.
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