Tanto per cambiare. La coazione a variare nella storia dell'italiano
Come, quando e perché si è affermata la «coazione a variare», vale a dire quella sorta di repulsione per le ripetizioni che si impadronisce dello scrivente italiano medio ogni volta che si cimenta con la penna o con la tastiera per produrre testi ben scritti?
«Tanto per cambiare. La coazione a variare nella storia dell'italiano, in maniera analita, documentata, argomentata dimostra che l'ossessione verso (contro) le ripetizioni portata avanti dalla nostra scuola risente di un generale sbilanciamento verso gli aspetti retorici più che pragmatici della lingua.» - Giuseppe Antonelli, La Lettura
È un'abitudine che non si manifesta con la stessa intensità in altre culture, che sanno far convivere in maniera più equilibrata ripetizione e variazione. Dopo aver ripercorso le principali tappe della riflessione su repetitio e variatio nella retorica classica, l'autore esplora testi e autori della nostra tradizione letteraria e linguistica, dal Medioevo alla contemporaneità, per comprendere le ragioni e i modi in cui la tendenza alla variazione lessicale ha preso forma. Non manca un confronto con le traduzioni da altre lingue e uno sguardo finale su come affronta il problema della sinonimia la macchina che genera testi, cioè l'intelligenza artificiale.
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Anno edizione:2025
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In commercio dal:10 gennaio 2025
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