Tarocchi piemontesi. La civiltà del gioco
I giovani di oggi che giocano e collezionano le trading cards, cioè quel tipo di carte sul quale è raffigurato un personaggio fantastico, un suo punteggio e certe altre proprie caratteristiche, ignorano di certo che i loro antenati sapevano divertirsi con mazzi di carte altrettanto numerosi e ugualmente popolati da creature fantastiche e mostruose. Si tratta dei 78 tarocchi, nati all’inizio del ‘400 presso la splendente corte degli Estensi di Ferrara, o delle 97 prodotte in Firenze a partire dal 1500. In Piemonte, dove i tarocchi erano giocati fino a pochi anni addietro, si poteva scegliere tra ben diciotto diversi tipi di gioco, tutti molto appassionanti e considerati dalla comune opinione, sia aristocratica che popolare, attività di ingegno se praticati con abilità. Su questi giochi fiorirà tutta un’arte figurativa e una letteratura in prosa e in poesia che non dovrà andare perduta. In questo libretto Franco Ressa, ricercatore e divulgatore storico, fornisce un’antologia delle regole, dei modi di giocare, e delle composizioni letterarie ispirate dai mazzi di carte.
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Anno edizione:2020
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