Il tempo del romanzo. Storia e filosofia della pazienza narrativa
Ogni racconto è, in fondo, uno stratagemma per ridurre l’estraneità del tempo. Non solo le trame inducono il lettore a prendere coscienza di sé in quanto essere gettato nel tempo, ma lo immergono in una temporalità radicalmente diversa da quella che domina la sua vita quotidiana scandita da impegni, esitazioni, rinvii e interruzioni. Il tempo del romanzo interroga il valore temporale della fruizione narrativa attraverso un’indagine storico-filosofica che ha il proprio baricentro nel romanzo moderno. In particolare, la tesi del libro è che la crescente importanza che la forma romanzo ha acquistato negli ultimi quattro secoli di storia europea sia da imputare non solo alla sua rappresentazione problematica della vita degli individui, come ha sostenuto György Lukács, ma anche al fatto che la lettura di romanzi implica un esercizio di pazienza narrativa, ossia l’affinamento di un tipo di attenzione capace di donare al lettore un’esperienza del tempo che, nel corso della modernità, la concomitanza di alcuni fattori ha reso non solo possibile, ma anche particolarmente preziosa.
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Anno edizione:2025
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