Gipi si da alla fantascienza ma al fondo ilsuo inrteesse resta sempre l'uomo e il suo cuore. Il tratto familiare dell'autore c'è. Semplice, a volte quasi "sciatto", eppure i un contesto narrativo come questo sembra l'unico possibile.
La fine della civiltà è arrivata. Un padre e due figli adolescenti sono tra i pochi superstiti. La loro esistenza è ridotta a una lotta quotidiana per sopravvivere, ogni incontro è un potenziale pericolo. La sera il padre di nascosto scrive su un quaderno, i figli vorrebbero sapere cosa, ma leggere è una forma imperdonabile di debolezza. Per scoprire qualcosa del proprio passato arriverà il momento di mettersi in viaggio. In una nuova e più preziosa veste editoriale uno dei più grandi successi di Gipi, che ha ispirato il film omonimo di Claudio Cupellini.
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Anno edizione:2021
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Noodles 01 gennaio 2025Gipi fantascientifico
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TSTFBA71M12F839L 07 dicembre 2022La terra dei figli
"La terra dei figli" è un romanzo a fumetti di genere drammatico-distopico pubblicato nel 2016 dal fumettista, illustratore e regista italiano Gipi. Si tratta di una storia post apocalittica, in cui l'ideatore, attraverso il racconto e i disegni, ci descrive un prossimo futuro post catastrofe, che non è altro, poi, se non la proiezione esasperata del nostro presente. Non si conoscono i motivi che hanno portato alla fine del mondo, si affretta a precisare l'autore proprio a inizio del volume; sappiamo solo che la fine della civiltà è arrivata, ma non sappiamo il come. La società non esiste più. L'aria è satura di mosche. L'acqua è colma di cadaveri e di veleni. Ogni eventuale incontro tra i sopravvissuti della civiltà può risultare assai pericoloso. In questo desolante scenario, dalla loro baracca in riva al mare, un padre e due figli ragazzini, tra i pochi superstiti rimasti, dovranno lottare quotidianamente per la loro sopravvivenza. Ogni sera, poi, il padre annoterà qualcosa su un quaderno. I figli vorrebbero imparare a leggere, per scoprire, dal quaderno stesso, qualche cosa del passato e della loro madre. Il genitore, tuttavia, negherà sempre... Che altro dire? La storia è "selvaggia", un po' come lo è d'altronde il suo autore. Inoltre, il fulcro di essa potrebbe avere il sapore di un qualcosa di già visto. Nonostante ciò, si tratta comunque di un'opera di ampio respiro, dove Gipi - rinunciando volutamente, sin dall'inizio, a ogni colore e voce fuori campo, con l'uso solo di uno scevro bianco e nero, carico di tratteggi, in presa diretta - tenta di andare diritto al cuore di personaggi difficilmente dimenticabili, nei quali possiamo intravedere, sempre portati all'estremo, i nostri desideri, le nostre fragilità, le nostre paure e la nostra capacità di amare, marchi scelti degli esseri umani, anche in un mondo in cui la società non esiste più. Ottimo prodotto del quale se ne può consigliare sicuramente la lettura!
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FeFr27 22 marzo 2022Intensa
Gipi ci narra una storia post-apocalittica in maniera cruda e diretta come lui sa fare, complice anche il suo tratto. Pochi dialoghi ma i disegni riescono a trasmettere intensamente ciò che vuole comunicarti l'autore.
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