Terzo capitolo della "saga" che l'autrice dedica al paesino di Borgo Propizio che tanto somiglia alle piccole città in cui molti di noi vivono, dove tutti si conoscono e si impicciano dei fatti degli altri. Anche in questo libro ritroviamo tutti i personaggi che abbiamo conosciuto nei precedenti capitoli e a cui siamo ormai affezionati. Tutto viene deliziosamente descritto con la consueta ironia e leggerezza anche se stavolta la tranquillità di questa amena cittadina viene infranta da un improvviso terremoto che scuote l'animo di ogni abitante. Anche i personaggi principali in questo capitolo sono alle prese con un momento di rottura d'identità e di crisi personale. Tra favola e realtà, dolcezza, ironia e saggezza il racconto si sviluppa arricchito da una serie di colpi di scena che tengono il lettore incollato alle pagine. Un libro consigliato a tutti, come anche i primi due, che ti lascia un sorriso sulle labbra e ti allontana qualche ora dalle brutture della vita reale.
Un terremoto a Borgo Propizio
Nuove storie di Borgo Propizio, la grande fiction letteraria sulla vita italiana di Provincia. Risate, lacrime, emozioni e positività. Un balsamo per il cuore.
Il piccolo borgo antico da cui ricominciare. Un debutto letterario fresco e riuscito. - Il Venerdì di Repubblica
A Borgo Propizio va in scena la vita che, si sa, è fatta di cose belle e di cose brutte. Cose belle, il borgo ne ha tante da sfoggiare da quando è risorto a nuova vita, con il Castelluccio restaurato e le imbellettate case del contado, ora affacciate sull'elegante pavé a coda di pavone della piazza del Municipio, e con l'elettrizzante fermento culturale che si respira già fuori della cinta muraria e che sicuramente fa rodere il fegato a fior di città d'arte. Ma un giorno qualcosa di molto brutto, un violento sisma, arriva inclemente a distruggere ampia parte del centro storico, gettando nella disperazione i propiziesi che tanto amano il loro paese. La villa del Comune sembra una scatola con il coperchio sfondato; il pavé è sprofondato quasi agli inferi; i lampioni, ora ciechi e senza luce, con le bocce frantumate, appaiono piegati alla catastrofe; le botteghe e le abitazioni sono squarciate, orribilmente. Felice Rondinella, appassionato sindaco, vive l'immane disastro come un fallimento personale, e Padre Tobia si sente troppo stanco per portare il peso della croce. Perché non si tratta solo del terremoto: al borgo i peccati sono diventati incontenibili e le confessioni scandalo allo stato puro. Non si capisce più nulla, tutto è sottosopra. L'unico fatto certo è che il professor Tranquillo Conforti, trovato a terra nella Viottola Scura, non ha avuto un infarto mentre scappava, spaventato dalle scosse, ma è stato ucciso. Un assassino a Borgo Propizio? La faccenda si complica...
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Edizione:3
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Anno edizione:2015
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