Il tesoro dello scoiattolo: le nocciole
I doni più belli del nocciolo sono le sue “dolcezze”. Innanzi tutto quelle alimentari: oltre a essere mangiati freschi o tostati, i suoi frutti sono da sempre usati nella confetteria per la produzione di prelibate varietà di torroni. Poi, da almeno due secoli, le nocchie, tostate e ridotte in pasta, costituiscono un ottimo surrogato del cacao: si racconta che cioccolatieri torinesi, in difficoltà perché Napoleone, decretando il blocco dei prodotti inglesi, li aveva privati del cacao, utilizzassero le nocciole di casa loro, le Langhe, come succedaneo. Era il 1806 e nascevano così quei cioccolatini “squisitamente” torinesi che sessant’anni dopo sarebbero stati battezzati gianduiotti dal confettiere Michele Prochet.
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Anno edizione:2005
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