Testamento de España. Da un manoscritto del XVIII secolo
Il Testamento de España, attribuito da una prevalente tradizione a Melchor de Macanaz, ha circolato a lungo in Spagna fin dalla metà del secolo XVIII in forma di manoscritto anonimo e poi in rare edizioni a stampa anche clandestine. Oggetto dei fulmini dell’Inquisizione che lo accolse nell’Índice General de los Libros Prohibidos, è una graffiante satira sul dissesto politico, morale e finanziario della Nazione spagnola che, giunta alla fine dei suoi giorni, detta le sue ultime volontà assegnando agli eredi un grottesco lascito. Impietoso ritratto della Spagna, «disegnato senza timidezze, con una corrosiva lievità che richiama alla mente l’atmosfera delle più riuscite Facéties voltairiane», il Testamento ci fa anche riflettere sui mali politico-economici dei Paesi governati da oligarchie parassitarie e sulla sconsolante certezza che il più delle volte, malgrado tentativi di riforma, ben poco è destinato a cambiare.
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Anno edizione:2013
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