Un libro bellissimo, che si legge tutto d'un fiato. La storia di questa donna eccezionale e sconosciuta mi ha colpito molto. Purtroppo le figure di donne dimenticate che nel passato si sono dedicate alla scienza, con risultati grandiosi, sono tante. Per fortuna ogni tanto qualcuna viene tolta dall'ombra da brave scrittrici come Simona Lo Iacono, che ci ha regalato un ritratto sorprendente ed emozionante di questa donna scienziata. Il racconto è a metà strada tra la realtà e la fantasia, è realistico e specialistico, ma allo stesso tempo intimo e intenso. La scrittura è essenziale, asciutta e allo stesso tempo poetica. Un piccolo capolavoro. Come sempre trovo illuminanti e indispensabili le note degli autori a fine libro. Consigliatissimo
La tigre di Noto
Con uno sguardo che attraversa il tempo, Simona Lo Iacono ritrae la vita di una donna capace di affermare in ogni ambito dell’esistenza la forza della sua fragilità.
«Vero storico e vero poetico, per dirla con Manzoni, si fondono cosí in quella minaccia salvifica di un’eroina silenziosa cui il romanzo restituisce finalmente la parola». - La Lettura – Corriere della Sera
«Simona Lo Iacono: una scrittrice di incantesimi e malie». Avvenire «Un personaggio da scoprire e raccontare alle nuove generazioni». - Elle
Questo romanzo narra di Anna Maria Ciccone detta Marianna, una donna e una scienziata che visse in un’epoca ostile, un tempo di pregiudizi e barbarie. Nata a Noto nel 1891, partì dalla sua Sicilia e arrivò a Pisa poco prima che scoppiasse la Grande Guerra per studiare fisica, unica donna del suo corso. Insegnò alla Normale e seguì per un’intera vita le traiettorie e le intermittenze della luce, perché la spettrometria era l’oggetto dei suoi studi. Studi che ebbero una vasta risonanza persino nel campo della nascente meccanica quantistica molecolare. Oggi diremmo che si impose in un mondo maschile. Ed è certamente vero. Oggi parleremmo della sua passione, della sua forza e del suo coraggio nel riuscire a salvare, nel 1944, i testi ebraici della biblioteca dell’università di Pisa dai nazisti che volevano distruggerli. La sua figura non è riconducibile, tuttavia, soltanto alle ricerche pionieristiche o alle sue azioni impavide. Con uno sguardo che attraversa il tempo, Simona Lo Iacono ritrae la vita di una donna capace di affermare in ogni ambito dell’esistenza la forza della sua fragilità. Ne esce un romanzo che ci costringe a convivere con una nostalgia tenace, il racconto di una geniale fisica e matematica che seppe mostrarsi al mondo con la compostezza e il pudore di chi, nel buio dell’universo, cerca di guadagnare sempre, con fede ostinata, un piccolo bagliore di conoscenza. Perché, parafrasando Goethe, è proprio quando le ombre sono più nere che riusciamo a scoprire il potere della luce.
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Anno edizione:2023
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Tiziana1966 28 febbraio 2025
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grazia 20 giugno 2022
Libro eccezionale, dalla trama gestita in maniera magistrale che fa desiderare di avere accanto la protagonista per abbracciarla e ringraziarla
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LibriChiacchiereEBarboncino 06 novembre 2021La storia di una donna che merita memoria
"Se c'e una cosa che ho imparato è che nel pericolo non dobbiamo lasciarci dietro i ricordi. La foto serviva a questo, a congelare un momento, a eternarlo. O a fingere che fosse realtà." Una foto sbiadita ci conduce nel racconto di Marianna Ciccone, la cui vita subito preannunciava "potesse annidare qualcosa di slabbrato, un presentimento di follia o di ingiustizia". Marianna ha un occhio "buono" rivolto al presente, l'altro tutto volto, invece, al suo destino. E il suo destino era la luce, lo studio della fisica, sulla scia della rivoluzione Einsteniana e molto altro.. Cosí lei, nata a Noto nel 1891, figlia dell'isola, che è punto chiuso e lontanissimo dal continente, là dove la donna solo quello deve essere, lei guidata dal suo occhio traballante, giunse dapprima a Roma e poi a Pisa, pronta a conquistare la luce, in tempo di guerra. Marianna portava con sé un bagaglio piccolo, scarno di cose e di affetti. Le scarpe di Rosa la condussero per la sua nuova vita, morbide e comode come l'amore e l'abbraccio che solo lei aveva saputo donarle, resistenti e sicure, nell'impervio percorso che la attendeva. L'affascinante vita di questa giovane studiosa siciliana era, invero, destinata a scontrarsi molto presto con la storia. E così, nel buio dell'orrore nazista, Marianna si scopri luce, capace di salvare da sola l'anima del popolo ebraico, almeno di quella parte contenuta nei testi conservati alla Normale di Pisa. Tutto il passato tornó a lei donandole la risolutezza, che l'aveva forgiata non senza dolore. La freddezza della madre, la tenerezza di Rosa, la santità di Salvo, l'accoglienza e la complicità della Cate, quell'amore che non aveva voluto concedersi.. tutto confluì nel suo scoprirsi luce. Ma fu il dono inatteso, ricevuto proprio "mentre tutto cedeva", a renderla invincibile, ripagandola di tutto l'amore negato. è un romanzo capace di regalare momenti di grande suggestione e fascino. È una storia ammaliante ma dalla fortissima connotazione storica.
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