La tigre

Racconto breve che si differenzia radicalmente dal resto della bibliografia di Dicker ma conserva la sua scrittura.

Un racconto breve, non troppo entusiasmante.

"La tigre" è il "primo qualcosa" che leggo di Joël Dicker, scrittore svizzero noto in particolare per il romanzo "La verità sul caso Harry Quebert", tradotto in trentacinque paesi. Siberia, 1903. Una tigre propaga terrore, aggredendo il bestiame e massacrando gli abitanti dei villaggi. Pressappoco nulla riesce a sottrarsi alle sue offensive. Lo zar, indi, decide di concedere una strepitosa ricompensa a chi riuscirà a sopprimere l'animale, ricompensa consistente nell'equivalente del peso della tigre in monete d'oro. I migliori cacciatori di tutta la Russia si dirigono allora verso la Siberia per catturarla. Tra questi si propone anche Ivan Levovič, un giovane di San Pietroburgo. Che dire?... Quest'opera mi è piaciuta parecchio. La scrittura è semplice e lineare, quasi del tipo di una fiaba, preservando comunque all'unisono una certa eleganza nello stile. Illustrato da David de las Heras, un artista e illustratore spagnolo, siamo dinanzi a un racconto brevissimo, all'incirca sessanta pagine, che si consuma in meno di un'oretta. Vale la pena visionarlo pure per l'epico scontro finale tra Ivan e la tigre: succederà qualcosa che definire davvero purezza poetica è dire poco... Consigliato!