Tokyo blues

La storia è di per sé abbastanza normale, di una semplice quotidianità. Due, tre ragazzi si innamorano, si lasciano, si riprendono ma, a ben vedere, questa realtà, né tantomeno la quotidianità qui descritta non è così semplice. Importante è lo scavo psicologico dei personaggi, il mettere a nudo il loro animo, il loro sentire e vedere gli aspetti più importanti della vita. Qui Murakami scompone spesso anche i più piccoli dettagli, ma sempre poi cerca di ricomporre il puzzle, cerca di ordinare l’insieme e cogliere così il significato della vita. Non è un percorso facile quello che fanno i giovani protagonisti che si muovono nel libro, tutti si trovano ad un certo punto invischiati nel “pantano” della fragilità, da cui molti non riescono ad uscire, a salvarsi. E’ una gioventù solitaria, che si dibatte in un vuoto esistenziale profondo, direi quasi senza speranza. Ma l’atmosfera nella quale si viene a trovare il lettore è quasi rarefatta, soffusa, lieve. Direi che sembra sprigionare quel senso di magia che sarà poi così tipico del Murakami più recente. Non mi si fraintenda; qui di magico non c’è nulla, anzi tutti i fatti sono descritti con la massima oggettività. Ma penso che questa sensazioni derivino da due elementi importanti: il primo e forse più banale è legato alla sensibilità orientale, così collegata alla natura e più delicata anche nell’accostarsi ai comportamenti naturali e la seconda, e forse più importante, è che Murakami rivela soprattutto in questo testo una maestria e una classe uniche. E’ un’opera semplice, concreta ma equilibrata fino alla perfezione. Certamente è anche molto importante l’uso del flashback che permette allo scrittore di usare la memoria come un stupefacente caleidoscopio, o meglio un prisma su cui la luce che penetra, allontana, avvicina e magari trasfigura immagini, pensieri. La scrittura scorre fluida, limpida e leggera come un ruscello in primavera, ma la primavera, l’estate, lo sbocciare della vita matura rimangono molto lontani per alcuni di questi giovani, privi di quella forza necessaria per resistere e andare avanti. Solo Toru, grazie all’amore, al profondo senso di rispetto verso gli altri, ai suoi saldi valori morali riesce a compiere fino in fondo l’arduo percorso della maturità.

Un romanzo su come sia difficile vincere la morte con l'audacia propria dell'adolescenza e, di come sia arduo tentare di avere una propria identità a dispetto di chi ci vuole omologati e facilmente classificabili. e poi.. il Giappone. la terra dell'innovazione e della memoria. libro fantastico.

Un libro veramente straordinario. Mi ha colpito la capacità di Murakami di descrivere i sentimenti più semplici...e di infondere tranquillità nel lettore.