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Premi
2002 - Oscar [Academy Awards] - Miglior attore - Washington Denzel
2002 - MTV Movie Awards - Miglior Cattivo - Washington Denzel
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
“La morte è certa … la vita no” Parole di Alonzo Harris, effigiate in un tatuaggio inciso lungo la gamba destra e successivamente impiegate quale titolo di una biografia sportiva di buon successo. Antonie Fuqua, regista prossimo al biopic dedicato alla stella rap Tupac Shakur, qui assistito da David Ayer, anch’egli prodotto delle strade di L.A., riesce a narrare in pochi mesi di girato le gesta ben poco ortodosse di un grande Danzel Washington, premiato con la statuetta Oscar come migliore attore protagonista del 2002. Le gesta di Harris si mischiano sullo sfondo di una città vista attraverso i suoi anfratti più caldi per i quali la troupe ha avuto la possibilità di girare senza trovare l’ostracismo delle varie gang locali. Una pellicola aiutata da un ritmo particolarmente serrato, da un grande realismo con il quale la coppia di detective Hawke e Washington si avvicina ai casi che infestano La metropoli in un susseguirsi di azioni che richiamano un altro classico, in tal caso della TV dei ‘70ies: “Le Strade di San Francisco” che vedevano l’esperto Karl Malden muoversi al fianco di un giovane Michael Douglas. Le riprese in soggettiva di Fuqua, eseguite sui due protagonisti, s’intervallano con inseguimenti alternati da pillole di saggezza che richiamano l’addestramento dell’inesperto e giovane Samurai, Hoyt, assistito da un esperto e poco incline alla giustizia Harris, che non abbandona mai una scena senza aver dispensato qualche perla della propria conoscenza. Una pellicola che potrà piacere a chi spera che in una vittoria del male sul bene. Si astenga chi crede nei finali troppo concilianti.
Un film che ti catapulta nell'America dei cattivi: corruzione, droga, squadra narcotici sui generis, quartieri malfamati e una trama che ti tiene sempre in sospeso, cercando di capire chi sono i buoni chi i cattivi
Recensioni
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