Traslocando. È andata così

Una vita fuori dal comune. Le cene con Pasolini e quelle con Bin Laden; le uscite per Roma con Hendrix e gli anni alla Factory con Andy Warhol; gli incontri ravvicinati coi potenti della Terra, dai Bush all'imperatore del Giappone; gli inizi, senza un soldo in tasca, con un improbabile Renato Zero; l'infanzia violata e l'amore di e per Mimì; il tentato suicidio e le ribellioni sanremesi; gli indimenticabili successi e le rovinose cadute; la provocazione sanremese col pancione finto e i complimenti di Sting; le amicizie con Federico De Laurentis, Michael Jackson, Fellini, Mastroianni, Stefania Rotolo e Ivano Fossati. Loredana vomita tutto (e di più) con la crudezza che le appartiene. Adatto anche a chi non la ama: un viaggio unico in una vita davvero oltre l'immaginabile.

Togliamo le minigonne aderenti, dimentichiamo le trasgressioni e cancelliamo il pancione finto di Sanremo: quello è il personaggio Bertè, qui troviamo la persona, Loredana. La conosciamo nelle sue fragilità, nel rapporto travagliato con una famiglia che famiglia non è, nell'amore incondizionato per Mimì (Mia Martini), un amore che le riempie la vita e che la porta poi ad odiare quella stessa vita, che il 12 maggio '95 le porta via tutto "il suo universo". Loredana è sempre stata giudicata a priori, sulla base di finti suicidi o liti; leggendo Traslocando ci porta in un mondo non tutto rose e fiori, dove le persone amate sono le prime a pugnalare, dove la musica è l'unica a non tradire, mai. Travolgente e coinvolgente, sembra di averla qui, accanto a noi, questa "non signora" della musica italiana.

La biografia di una Loredana Bertè che mette a nudo gioie e dolori, esperienze formative, viaggi, amori e delusioni che hanno scolpito il carattere forte e determinato che ha oggi questa star. Tutti i retroscena inediti delle canzoni, dei gossip ed apparizioni; l'infanzia tormentata a causa di terzi e la rivincita morale ed artistica di chi l'arte ce l'ha nel sangue. La musica ha il potere di cambiare il nostro umore, di fomentare le emozioni e di lasciarle scorrere nell'etere.