Tre cavalli

Erri De Luca ha un linguaggio che possiede la chiave del mio cuore. Questo lo sapevo già, e lo ribadisco anche dopo la lettura di “Tre cavalli”. La storia è potente, nel ricordo si vive nel presente. Si parla d’amore, di guerra, di lavoro, d’amicizia, di storie, di libri, di natura, di tempo, di vita, d’addii. Amo sempre leggere i poeti in libri in prosa: sanno creare storie musicali, hanno senso del ritmo radicato dentro le sinapsi, raccontano l’ineffabile. È come se scrivessero l’altra parte, quella sensoriale, quella dell’anima o “dell’ entroterra degli occhi” (come direbbe Franco Arminio), di un romanzo. Erri De Luca è sinestetico, é tutt’uno con la natura e descrive tutto come se fossero alberi, sempre nuovi e sempre diversi. Nelle sue storie i cinque sensi si accendono insieme e si scopre una vita più sensibile. Ci si unge le mani d’olio e prezzemolo, si odora il basilico e l’aria del mare in bonaccia, si respirano i venti dei quattro punti cardinali, osservano i nodi delle mani e i dettagli dei muscoli che raccontano fatiche, si ascoltano le frasche che si muovono con le parole. Erri De Luca é Poeta. Questo libro, in prosa, ne è la riprova.

La metafora della vita in un giardino da coltivare con pazienza, l'amicizia più leale nelle parole scarne e sfuggenti di un compagno di sorte, l'amore più puro tra le braccia di una donna che di mestiere fa la prostituta. Un racconto esistenziale col quale Erri De Luca, maestro di delicatezza, ci ricorda che nel poco e nel semplice si trova tutto quanto basta a dar senso alla vita.

La storia di un uomo che un passato alle spalle rende malinconico e saggio, raccontata con la lentezza dei gesti del giardiniere che ama la natura, con la lentezza dei versi di una poesia; fatta dei piccoli gesti che sono la felicità di chi ha sofferto e non chiede più niente al futuro, ma che ha ancora la forza di accettare le opportunità della vita, di essere forte quando la vita diventa difficile. E soprattutto, una storia d’amore raccontata nelle piccole cose che sanno essere più forti e sincere di qualunque romanticismo.