Tre storie - Jean Paulhan - copertina
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Letteratura: Francia
Tre storie
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Descrizione


Tra i personaggi più influenti e meno noti della letteratura novecentesca, Jean Paulhan partecipò alla Grande Guerra e dal 1925 fu direttore della Nouvelle Revue Française, oltre che scopritore di autori come Sartre, Malraux e Jouhandeau. Figura di spicco della Resistenza, fu Accademico di Francia e si misurò, oltre che nella critica, nella retorica e nella narrativa. Queste "Tre storie" sono state composte tra il 1915 e il 1918 e sono legate ciascuna a una particolare circostanza biografica dell'autore, la quale svela tuttavia soltanto in parte i segreti dell'opera. In "Il guerriero diligente", l'esperienza cruda del fronte, che Paulhan rievoca attraverso l'identità del giovane volontario Jacques Maast, si traduce in un flusso di idee, concetti e sensazioni prettamente interiori che contrastano con la brutalità dei fatti rappresentati. In "Lalie", l'evasione nell'enclave immaginaria di una foresta abitata da strane creature come dame-di-pozzo, uomini-dei-boschi e cocchegru, si affianca tra realtà e sogno al racconto del passaggio dall'infanzia all'adolescenza. Il bosco in cui Lalie si rifugia diviene il locus amoenus in cui estraniarsi e riacquistare stupore verso gli aspetti consueti del reale. Una storia con accenti onirici e presurrealisti che introduce al seguente "La severa guarigione", in cui il protagonista Jacques non vuole passare ad occhi chiusi attraverso la malattia, altro fatto "naturale" che il prisma di un animo acuto arriva a trasformare in esperienza illuminante.

Dettagli

1 gennaio 2012
220 p., Brossura
Le guerrier appliqué.;Lalie;La guérison sévère
9788862942454

Conosci l'autore

Foto di Jean Paulhan

Jean Paulhan

(Nîmes 1884 - Boissise-le-Bertrand 1968) scrittore francese. Fu direttore della «Nouvelle Revue Française» dal 1925 al 1940 e di nuovo, con M. Arland, dal 1953; fondò il settimanale «Les Lettres françaises» (1941), i «Cahiers de la Pléiade» e, con Vercors, le «Editions de Minuit». Partecipò attivamente alla resistenza. Dopo aver esordito nella narrativa con alcuni racconti - Il ponte attraversato (Le pont traversé, 1921), La guarigione severa (La guérison sévère, 1925) - che denotano il suo interesse per le sfumature psicologiche e subconscie del linguaggio, abbandonò la narrativa per dedicarsi all’analisi degli stessi motivi da un punto di vista critico e teorico. Alla sua opera saggistica più nota, I fiori di Tarbes (Les fleurs de Tarbes, 1931), hanno fatto seguito numerosi altri scritti...

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