Questo libro dello scrittore Alfredo Venturi non è uno dei soliti libelli i: romanzo e saggio nello stesso tempo, affronta la tematica più grave dei nostri tempi che potrebbero essere, ahimè, gli ultimi: la fine del pianeta a causa dello sconvolgimento ecologico. L'autore non indica una data precisa per non spaventare, ma chiaramente ci siamo. Il protagonista è un uomo di cultura classica e umanistica che ama la poesia, le letteratura e la pittura. Le arti. Ed è in esse che cerca conforto. La primavera che non torna! Come non ricordare i versi immortali di tanti poeti a lei dedicati, ad esempio "Primavera d'intorno, brilla nell'aria e per li campi esulta" (Leopardi). Come non cercare nelle opere di pittura i fiori e le foglie negati in questo momento dalla natura? A Firenze, agli Uffizi, si può ancora ammirare la Primavera del Botticelli. Mentre là fuori il paesaggio desolato e desolante procura angoscia. Il protagonista si trova ora a Roma dove segue, assieme all'amica Sabina, un grande concerto di musiche classiche tutte dedicate alla primavera e terminante con l'attesa "Primavera" di Vivaldi. L'ultimo capitolo "Sull'orlo dell'Apocalisse" si conclude con una debole speranza: l'ONU ha votato un ordine del giorno con cui invita tutte le nazioni a concentrare gli sforzi per trovare una soluzione unitaria. Ce la farà l'umanità a sopravvivere? Invito a leggere l'avvincente libro di Venturi che ci invita a non prendere sottogamba il grave problema che ci troviamo di fronte e che a breve potrebbe non concedere più vie di ritorno.
Trenta Febbraio. Cronache della primavera perduta
Un evento inimmaginabile coglie di sorpresa il mondo e lo sconvolge: finisce l'inverno, arriva l'equinozio di marzo ma della primavera non c'è traccia. Niente gemme, niente foglie, niente fiori. Passano i giorni, le settimane, i mesi e nulla cambia. Siamo fermi al 30 febbraio, alla data che il calendario rifiuta. Si va in cerca della primavera perduta nelle creazioni che il tema ha ispirato nell'arte, nella musica, nella poesia. In un mondo aggredito da guerre, catastrofi ecologiche, degenerazione climatica, proliferazione di armamenti atomici si ipotizza un rapporto tra queste realtà e la paralisi stagionale. Ma di fronte al fenomeno la scienza è impotente, almeno fino a quando si prospetta finalmente un filo di speranza. Esile, precario, ma non c'è nulla cui aggrapparsi...
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Anno edizione:2024
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Maurizio 08 giugno 2024Sull'orlo dell'Apocalisse
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