Dal 2006 gli ascoltatori sono curiosi di conoscere l'origine del nome dell'etichetta Italians Do It Better. Alcuni dicono che sia un omaggio all'Italo Disco, altri pensano che sia legato all'ascendenza, ma in realtà è un cenno alla maglietta iconica che Madonna indossa nel video di “Papa Don't Preach” del 1986. In un attimo si arriva a una pandemia mondiale... Per incoraggiare la creatività e sollevare gli animi, la presidente di Italians Do It Better, Megan Louise, ha chiesto a tutti gli artisti: “Se potessi fare una cover della tua canzone preferita di Madonna... quale sarebbe?”. Come tributo alla musa della loro etichetta e all'impatto che la musica di Madonna ha avuto sul mondo che ci circonda, Italians Do It Better condivide una compilation di cover intitolata semplicemente Italians Do It Better. Una delle tracce (“Lucky Star” dei Club Intl) è addirittura prodotta da Max Kamins, il figlio di Mark Kamins, il DJ newyorkese che ha contribuito a far conoscere Madonna nei primi anni Ottanta. Di questa esperienza dice: “La musica dance è stata la colonna sonora della mia prima infanzia. Lavorare a “Lucky Star” mi ha ricollegato non solo a mio padre, ma mi ha anche ricordato che una buona canzone è senza tempo". Prodotta esecutivamente da Johnny Jewel, la compilation è un passaporto per 20 cover provenienti dalle camere da letto di 19 artisti di 10 paesi diversi.)