Il voto che mi sento di dare è la media tra quello che darei per la prima metà del libro e quello per la seconda. Mi spiego: è fuori discussione che, come lo stesso Marai esprime nelle prime pagine, ci troviamo di fronte a un romanzo atipico che non ha nulla a che vedere con tutto il resto della produzione di Marai. Va visto come una sorta di "intervallo" tra le altre e di ben altro spessore opere dell'autore. Personalmente ho trovato di ottima fattura le prima parte del libro, dove traspare un'insospettata verve comica e ironica di Marai che descrive il suo rapporto con il suo cane. §Ben diversa ho trovato la seconda parte, in cui affiorano un misto di risentimento e cattiveria nei confronti dell'animale, che francamente mi paiono rovinare quello che era stato il tenore su cui il romanzo si era assestato. Anche il finale mi pare oltremodo deludente, e francamente, forse per mia ignoranza, non riesco a comprendere quale fosse il fine che si era proposto l'autore quando lo scrisse. Consiglio finale: leggetelo solo se siete appassionati di Marai, altrimenti non è imperdibile.
Truciolo
Il cane che "il signore" regala alla "signora" la vigilia di Natale, ancora sudicio di fango e paglia, ha un pedigree quanto mai incerto e un gran brutto carattere: non è quel che si dice una bestiola mansueta e dimostra sin dalla più tenera età una radicale insofferenza per qualsiasi disciplina. Sarà propri a causa del suo caratteraccio se i rapporti tra lui e il signore, inizialmente improntati a una virile, calda complicità, giungeranno a un epilogo inatteso e tutt'altro che edificante.
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Edizione:2
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Marai conferma di essere un grandissimo autore perché anche trattando un argomento più leggero come il rapporto con il suo animale, mantiene il suo stile di scrittura così fluido e perfetto e in più venato da un’ironia e sarcasmo inusuale. Molto bello il pezzo in cui l’autore descrive quando decide di comprare alla moglie il cane e perché un animale è un regalo perfetto per Natale! L’autore poi sottolinea l’ipocrisia di chi ama gli animali perchè è più facile che non amare i propri simili e mi ha fatto molto pensare sul mio immenso amore per i miei gatti. E infine: come si può dimenticare quel personaggio incredibile di Truciolo che non si adegua al clichè del cane borghese ma si ribella e con violenza afferma il suo carattere? E’ straordinario Truciolo e non può che attirare la simpatia dei lettori.
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