Tutte le canzoni di Istanbul. Testo turco a fronte
«Da quanti giorni ripenso al tuo nome
Cosa diceva il fiore sbocciato sull'abisso?
Sei tu la mia patria, o precipizio»
«Tradotta l'opera del turco Cemal Süreya, colma di un eros gioioso, complice e libero.» - Daniele Piccini, La Lettura
In Turchia la poesia dei maestri del Secondo Nuovo, l'avanguardia postmodernista, è stata riscoperta dalle generazioni più giovani solo con il passare degli anni. Cemal Süreya è un caso esemplare: se il suo linguaggio semplice e sensuale, anche se ricco di simboli e allusioni, ha stentato ad affermarsi mentre il poeta era ancora in vita, oggi alcuni suoi versi circolano nelle strade, scritti con pennarelli indelebili su muri e panchine, con l'hashtag #şiirsokakta (“poesia in strada”), e molti giovani li conoscono a memoria. Le sue poesie, cariche di eros e ironia, sono raffinate, mai leziose, e possiedono una forza comunicativa immediata: un classico moderno dal forte impegno, anche per la critica mossa dal poeta, di origini curde, alle politiche repressive dello stato turco.
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Anno edizione:2025
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