Ci sono libri che si leggono, e altri che si vivono. Questo primo lavoro di Stefano Bove rientra decisamente nella seconda categoria. Non è il solito saggio sull’arte, ma un racconto vivo, personale e coinvolgente che ruota attorno a un’idea potente: l’arte non dovrebbe mai essere solo da osservare, ma da condividere. Pagina dopo pagina, "Zhew" ci porta dentro il suo percorso creativo, fatto di progetti nati insieme alle persone, esperienze costruite grazie al contributo diretto del pubblico, e momenti in cui l’opera prende davvero vita grazie al coinvolgimento attivo di chi partecipa. Non ci sono lezioni o teorie imposte dall’alto, ma riflessioni sincere, episodi vissuti e tanta voglia di rompere gli schemi tradizionali. Il tono è semplice, diretto, e proprio per questo efficace. Si percepisce l’urgenza di comunicare una visione diversa dell’arte: non come oggetto chiuso, da ammirare in silenzio, ma come processo aperto, dove chi guarda può anche creare. Il libro alterna pensieri personali a testimonianze, immagini e momenti che fanno riflettere sul ruolo dell’artista e dello spettatore, fino a confondere volutamente i confini tra i due. Insomma, più che un libro, sembra una porta aperta: chi legge si sente chiamato a entrare, a mettersi in gioco, a ripensare il proprio rapporto con la creatività. Un esordio fresco, autentico e pieno di idee, che non pretende di dare risposte, ma di accendere domande.
Tutti a cercare fiori tra le macerie. Manifesto della Street Art Relazionale
Tra le macerie cerchiamo fiori... Street Art Relazionale è arte attiva in pazi naturali di creatività. Vogliamo abbattere i muri per la riqualificazione dei luoghi di vita quotidiana, insieme a raccontare storie dal muro. Le nostre storie sono permanenze effimere di un’arte che produce relazioni profonde e dinamiche. Vogliamo partecipare al gioco d'arte nei laboratori delle relazioni. La resistenza artistica è d’obbligo. Nasce dai muri armata solo di buoni intenzioni e buone idee. Siamo pronti a scatenare pacifiche esplosioni di colori per riqualificare luoghi di vita. Togliamo ragnatele dalle storie di comunità, le raccontiamo nelle strade e nelle piazze per suscitare attenzione e riflessione di ogni persona di buona volontà. Nel museo a cielo aperto le nostre storie si mostrano, vivono, restano. Informali, raccontiamo solo storie di bellezza locale. La Street Art Relazionale non è arte solitaria. È alleata del writing, della scrittura, della pittura, della scultura, della performance, di ogni media che consenta di risvegliare l’interesse alla qualità della vita di relazione, per strada, a scuola, nel quartiere, nel paese, nella città, in un cortile, tra le macerie.
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Anno edizione:2025
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In commercio dal:23 maggio 2025
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Simone Malaspina 28 maggio 2025L'arte di coinvolgere: un esordio che abbatte le barriere
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