Ho acquistato questo romanzo con l'ingenua convinzione che avrei imparato qualcosa su Gustavo Rol, e ne esco con poche informazioni facilmente reperibili sulla sua pagina di Wikipedia. La prosa è stentata, i dialoghi eccessivamente didascalici, conditi di dettagli inutili e ripetuti all'infinito. I personaggi sono tutti alcolisti o tabagisti: mai una scena che si svolga senza che abbiano una sigaretta tra le labbra o un bicchiere di vermouth in mano. Si ha proprio l'impressione che debbano sempre far qualcosa con le mani, gesti che però appaiono superficiali e che non fanno altro che accentuare la ripetitività del romanzo (i personaggi si somigliano tutti, la psicologia è poca e banale. I luoghi sono tutti uguali, e vogliono restituire un fascino da quadro di Hopper che arriva, ma a costo di continue e ripetute descrizioni di ambienti, luci, bar e caffè). Miriam insopportabile, Nino insopportabile, Giorgio inqualificabile per mancanza di un minimo di approfondimento. Sulla fama di Gustavo Rol l'autrice, è evidente, non vuole dare un'opinione: e ci sta, fa parte dei diritti dell'io narrante. Ma nemmeno i personaggi lo fanno, ad eccezione di Miriam che crede ciecamente nella sua buona fede come una pazza invasata. Tutti gli altri, boh, si astengono. A questo punto mi domando: cosa lo hai scritto a fare il libro? Per raccontarmi la storia di Nino, banale e senza alcuno sviluppo? Per descrivermi gli esperimenti di Gustavo Rol che avrei tranquillamente potuto trovare su internet? Molto deludente. Sia io che mio marito l'abbiamo ritenuta un'occasione sprecata. Mi domando come sia possibile che nonostante una prosa tanto sciapa l'autrice abbia pubblicato con un editore così importante non uno, ma diversi libri, e per di più accumulando onori e premi di ogni sorta.
L'ultimo mago
Libro finalista del Premio Fiesole Narrativa Under 40 2024
Con la sua capacità fuori dal comune di rendere l’essenza di personaggi storici attraverso la lente romanzesca, Francesca Diotallevi ci incanta e ci ipnotizza, ponendoci interrogativi di fronte ai quali anche l’anima più razionale vacilla. Come solo chi padroneggia la magia della scrittura sa fare.
È la notte di Capodanno del 1960 e, in un lussuoso appartamento affacciato sul parco del Valentino, un gruppo di persone siede attorno a un tavolo. L’aria è quasi elettrica e nessuno osa emettere un fiato. Aspettano l’inizio di quelli che il padrone di casa chiama «esperimenti» ma che per chi è lì hanno un valore inestimabile, metafisico, soprannaturale. Gustavo Rol ha l’eleganza garbata e poco esibita di chi cammina con naturalezza in qualunque stanza del mondo, e il pubblico pende dalle sue labbra. Solo un uomo lo guarda con sospetto, è sicuro che ci sia un trucco e vuole svelarlo. Nino Giacosa è un uomo rotto, in fuga: dai debiti di gioco, dai fantasmi della disfatta di El Alamein, da Miriam, la donna che ha amato. Da sé stesso. Dopo tanti sogni infranti, tuttavia, ha trovato qualcosa che può riempire il vuoto della sua esistenza: una storia. La storia che sta scrivendo giorno e notte nella squallida stanza di una pensione è quella di un grande imbroglio, celato dalle mani sapienti di un illusionista. Ed è con questo atteggiamento scettico, l’occhio attento a ogni dettaglio, che Nino inizia a partecipare alle serate di Rol. Ma tra i due uomini, all’apparenza così diversi, si crea presto una complicità imprevista. E nelle passeggiate attraverso una Torino gelida e impenetrabile ,Rol racconta a Nino la propria vita, il «dono» che ha scoperto grazie a un polacco conosciuto a Marsiglia, gli studi e lo scoramento all’idea di essere ammirato ma mai compreso.
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Anno edizione:2024
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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sarama 28 febbraio 2025Doppia delusione
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Vale 22 gennaio 2025Trama ammaliante
Una storia che sta a metà tra la realtà e la fantasia. Dopo l'incontro di Nino con Gustavo Rol, questo libro non si può più perdere di vista! I pensieri, i ricordi, i rimpianti e le imprese dei protagonisti diventano magnetici.
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Sara 27 dicembre 2024
Un romanzo dalla grandissima atmosfera gotica e fumosa e scritto con uno stile stupendo. Prima di leggere questo libro non conoscevo Rol e ne sono rimasta affascinata, avrei voluto saperne ancora di più.
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