Ambiguità ed irritazione. Difficile dire se mi sia piaciuto o no. Certo mi ha colpito, e ci penso spesso. Era la prima esperienza con una grafic novel, così dopo averlo guardato l'ho acquistato e nelle immagini ho rivissuto, passo dopo passo, ciò che avevo visto. Nel libro, tuttavia, mancano i suoni, la cadenza della voce, il valzer... e la mente lavora meglio. Così ho ripercorso i 3 punti che maggiormente mi avevano "preso": - il concetto della memoria dinamica, grazie alla quale "se mancano dei particolari e ci sono dei buchi essa riempie i vuoti fino a ricordare completamente qualcosa che non è mai successo", e quel "meccanismo umano che ci impedisce di penetrare nelle zone oscure", come forma di autoprotezione... - poi le immagini di Sabra e Chatila: mi sembrava di ripercorrere quelle strade durante la mia visita di novembre per poi catapultarmi con la mente di nuovo in Rwanda, dove la storia ha scritto, in gemellaggio, una delle sue pagine più orrende.. Ed infine, quello a cui ancora penso: - l' "omertà" intellettuale nella mancanza di azione. Essere al secondo o terzo cerchio di fronte ad un'ingiustizia, di fronte ad un massacro non è una giustificazione, non ci rende meno imputabili, neanche nelle nostre coscienze. Ogni qualvolta non muoviamo un dito NOI siamo responsabili, al pari di chi "ha perpetrato l'eccidio".
Valzer con Bashir. Una storia di guerra
Beirut, 14 settembre 1982: il comandante capo delle Forze libanesi Bashir Gemayel perde la vita in un attentato a opera di gruppi terroristici palestinesi. Due giorni dopo, i campi profughi di Sabra e Shatila vengono presi d’assalto dai seguaci di Bashir, che vendicano la morte del proprio idolo trucidando centinaia di palestinesi inermi. Ari Folman è un soldato dell’esercito israeliano: si trova sul luogo della carneficina, ma vent’anni dopo nella sua testa non è rimasto un solo ricordo della notte del massacro. Sarà l’incubo ricorrente di un amico a spingerlo verso i racconti e le testimonianze dei protagonisti dell’epoca, nel doloroso tentativo di riportare in vita la memoria di quei giorni terribili.
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Autore:
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Editore:
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Anno edizione:2023
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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spanogiuseppe 27 aprile 2023
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rossella croce 28 novembre 2017
Tratto dall'omonimo film d’animazione del regista israeliano Ari Folman, che vi ha proposto la sua storia di giovane soldato testimone, suo malgrado, di quella mattanza, “Valzer con Bashir” è un fumetto intenso, duro, sconvolgente che denuncia l’assurdità della guerra; è israeliano anche David Polonsky, i cui disegni dal fascino particolare ben rappresentano le tragiche atmosfere degli eventi narrati. Molto importante, dunque, questa presa di coscienza da parte della società d’Israele, uno schiaffo all'arroganza e alla violenza dello Stato ebraico e di personaggi del calibro di Ariel Sharon (a cui sono state riconosciute precise responsabilità in quella vcenda) e di tutto il Likud che siede al governo. I morti di Sabra e Shatila, purtroppo, dai più anziani ai bambini ancora nel ventre materno, non avranno mai giustizia.
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CARLO DI NUCCIO 27 aprile 2009
A me piacciono le graphic novel. E sono anche un mezzo per trattare temi molto pesanti, addolcendoli e rendendoli meno crudi attraverso i disegni. Molto belli quelli in questo libro, ormai famoso per il film. Leggetevelo!
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