La vendeuse
Ne La vendeuse, lo strano testo ritrovato fra le carte postume del linguista e medico olandese Benjamin de Jong (Utrecht, 1865 – Arnhem, 1947), poi venduto all’incanto nel 1952, realtà romanzesca e cronaca si confondono tra loro – laddove la prima appare sì come un artefatto della seconda, ma vale a spiegarla, o a completarla, coi modi e gli stilemi di ogni storia narrata – per far emergere l’orrore di un omicida seriale non solo pienamente consapevole di esserlo, ma persino macabramente orgoglioso delle proprie discutibili imprese. Per quanto accurata, almeno per quel tempo, l’inchiesta svolta dalla Sûreté générale di Célestin Hennion (il funzionario che per primo si occupò dell’inspiegabile serie di delitti occorsi fra Parigi e il dipartimento dell’Ardèche tra il 1890 e il 1902) non fornì evidenze probatorie bastevoli ad assicurare il reo alla giustizia. I crimini perpetrati dal sulfureo protagonista del romanzo rappresentano a tutt’oggi un cold case di notevole rilevanza e complessità.
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Anno edizione:2025
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