"Ascolta la voce del vento" e "Il flipper del '73" sono i due romanzi d'esordio di Murakami. Editati solo negli anni 2000 da Einaudi (col titolo Vento & Flipper) in un unico volume perché consecutivi nell'argomento e con gli stessi protagonisti. Il primo libro è molto frastagliato: brevi passi di vita quotidiana del protagonista (senza nome) e del suo amico "Il Sorcio", sempre in un bar a bere birra e a fumare. Accadono varie cose ai due ragazzi, come ad esempio incontrare una ragazza con solo 4 dita a una mano oppure appassionarsi alla lettura e decidere di scrivere romanzi. Nel secondo invece i due protagonisti si perdono un po' di vista: il primo, dopo una sbornia, si ritrova in casa due gemelle di cui non sa il nome (le chiamerà 208 e 209, come i numeri sulle loro magliette) mentre il secondo decide di andare via da Tokyo perché si sente incompleto. Murakami a volte mi piace e a volte no e questa volta sono propenso a dire che nessuno dei due racconti mi ha soddisfatto. Un po' inconludenti, senza una vera narrazione continua. Comprendo che si tratta di romanzi d'esordio, ma quasi tutta la sua scrittura si pone in questa maniera, solo che questa volta manca il guizzo che ha fatto grandi romanzi come 1Q84 e Kafka sulla spiaggia.
Vento & flipper
Per la prima volta tradotti in Occidente, e con un’inedita introduzione di Murakami stesso, due romanzi che raccontano la storia delicata e surreale di due ragazzi che diventano uomini.
«Un inedito distillato del maestro giapponese che vi scalderà il cuore. Questi libri vecchi e nuovi allo stesso tempo sono brevi ma non per questo esili». - The Economist
«La scrittura e, soprattutto, l’immaginazione di Murakami restano miracolosamente freschi dopo trentotto anni». - London Evening Standard
Un giorno, a ventinove anni, Murakami Haruki era allo stadio a guardare una partita di baseball quando, osservando la traiettoria della palla finire nel guantone di un giocatore, ha come un’illuminazione: lui, un giorno, diventerà uno scrittore. Tornato a casa, lo racconta lui stesso nell’introduzione inedita di questo volume, sul tavolo della cucina inizia a scrivere un romanzo e poi un altro ancora, nei ritagli di tempo mentre gestisce il suo jazz bar a Tōkyō (il famoso «Peter the cat»). I romanzi sono Ascolta la canzone del vento (uscito in Giappone nel 1979) e Flipper, 1973 (arrivato in libreria un anno dopo). Fino a oggi Murakami si era sempre rifiutato di farli uscire dal Giappone, tanto da costringere gli appassionati a versioni non autorizzate in inglese dalla circolazione semiclandestina. Eppure l’universo di Murakami è tutto già presente qui, concentrato in due storie delicate, misteriose, incredibilmente moderne (ai tempi, in patria, furono accolte come romanzi dirompenti, che rivoluzionavano la lingua e l’immaginario della narrativa tradizionale giapponese). Ascolta la canzone del vento è la storia di uno studente che ammazza il tempo al Jay’s Bar – un locale tenuto da un cinese di mezza età – in compagnia del Sorcio, un ragazzo ricco ma profondamente solo e disilluso. I pomeriggi e le serate passano cosí, bevendo e fumando troppo, ascoltando jazz, confidandosi col vecchio Jay, che fa quasi da fratello maggiore per questi giovani malinconici, già delusi dalla vita. Finché un giorno, nei bagni del locale, il narratore non incontra una ragazza misteriosa. La riporta a casa, scopre che lavora nel vicino negozio di dischi, inizia a frequentarla: ma quando, senza dare spiegazioni, la ragazza cambierà lavoro e sparirà dalla sua vita, il protagonista capirà che fino ad allora era stato lui a confessarsi, a parlare delle sue ferite, di una ex che si è suicidata, senza mai penetrare il mistero di quell’affascinante fanciulla. Flipper, 1973 si svolge qualche anno dopo: il narratore è lo stesso, non è piú uno studente ma lavora in una piccola agenzia di traduzioni e convive con due gemelle arrivate nella sua vita da chissà dove. Ha perso i contatti col Sorcio, che invece passa ancora le sue serate al Jay’s Bar. Insomma, tutto sembra scorrere pacificamente, almeno fino all’arrivo di un misterioso flipper e alla partenza del Sorcio…
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Anno edizione:2016
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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I_Libro_Compulsivi 04 novembre 2024L'unione di due romanzi d'esordio
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grazia tanzi 28 novembre 2017
Ho letto solo il primo dei due romanzi del volume, Ascolta la voce del vento, breve romanzo d'esordio, scritto quando l'autore aveva trent'anni, vincitore di un importante premio che determinò la sua volontà di proseguire nella scrittura. Si tratta di un lavoro ancora informe, un po' naïf ma, sincero e spontaneo. La trama, pressoché inesistente, ruota intorno ad uno sparuto gruppetto di giovani tristissimi e senza speranze - non cambierei i miei settant'anni con i loro venti – che trascinano le loro giornate fra dialoghi sconsolati e frequenti soste al bar ad ingollare quantità incredibili di birra sotto lo sguardo protettivo del proprietario. Citazioni di canzoni, di libri, riferimenti ad uno scrittore americano, inventato, morto suicida giovanissimo, e su tutto, per far fronte almeno in parte al vuoto esistenziale, il desiderio di scrivere, pur sapendo che “non esiste una scrittura perfetta” che questa non è “un mezzo per salvarsi”, che “scrivere è un lavoro durissimo”, ma “può essere anche un vero piacere”, e può dare, al contrario del vivere, un senso alla vita. Che dire? a leggerlo non si guadagna un granché, e a scansarlo non si perde nulla.
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Da anni si legge Murakami in traduzione italiana, e proprio per questo "Vento e flipper" rappresenta finalmente un'importante aggiunta a una già grande bibliografia in traduzione. SI tratta, infatti, di un volume che accorpa i due romanzi d'esordio dell'autore, usciti in Giappone negli anni Settanta e mai tradotti all'estero, per volere di Murakami stesso. Adesso che lo scrittore ha dato il suo benestare per la diffusione in tutto il mondo di queste due storie, ecco che per un attimo si fa un tuffo nel passato, all'inseguimento di una penna chiaramente più acerba, ma che già esprime la stessa personalità a cui siamo abituati oggi da parte di Murakami, nonché trame il cui filo conduttore e le cui tematiche ritroviamo in moltissime altre sue opere. Quel che stupisce è sicuramente il mondo in cui i due libri sono venuti alla luce: scritti sul tavolo di una cucina di notte, mentre Murakami gestiva ancora un jazz bar a Tokyo e aveva pochissimo tempo da dedicare alla scrttura, anche se lo faceva con fervore e credendo fortemente nelle sue vicende. Due tasselli di un grande puzzle che è l'intero mondo surreale di Murakami e che ha a tratti del magico, a tratti del cupo, a tratti del nostalgico, ma sempre con uno stile e con dei risvolti dell'intreccio affascinanti e originali.
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