Mi è piaciuto il modo in cui l'autore si è approcciato alle realtà che tutt'oggi vivono molte persone. In nemmeno un'ora lo avevo già finito. Credo che sia un libro da leggere almeno una volta nella vita.
"A suo avviso, per essere un uomo della sua età, cinquantadue anni, divorziato, ha risolto il problema del sesso piuttosto bene". E' la prima frase di "Vergogna", e chi la pronuncia, il professor David Lurie, quel problema non l'ha risolto affatto. Non a caso, una sera Lurie invita a casa sua una studentessa e la seduce. Costretto a lasciare la professione, Lurie si rifugia da sua figlia, in campagna. Qui potrebbe trovare la pace, e invece trova altra violenza, quella che tre sconosciuti esercitano sulla ragazza. Lurie vorrebbe denunciarli, ma sua figlia si oppone, sostenendo che il pericolo con cui i bianchi convivono è il prezzo da pagare per avere diritto alla terra.
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Copertina flessibile sporca e con segni d'uso ai margini; Pagine ingiallite. Copertina flessibile 230 8806162985 Buono (Good) .
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Anno edizione:2002
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GiorgiaMorfino 11 aprile 2022Realistico
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Una storia che fa così tanto riflettere su se stessi è difficile da trovare. Entra così tanto nell'intimità del protagonista che anche noi ci sentiamo messi a nudo, non riesci a sentirti giudice di ciò che fa, riesci a sentire i suoi sentimenti, riesci a sentire le sue colpe, riesci a sentire la sua rabbia e frustrazione. Se aveste la pazienza vi consiglio di informarvi sulla situazione sociale in Sudafrica mentre lo leggete o dopo, vi aiuterà a capire ciò che l'autore non dice. Dovreste cercare di entrare in un mondo che non ci appartiene, dove, nonostante gli sforzi di Mandela ci sono leggi per i "bianchi" e per i "neri". Dove nonostante sia un paese con un arcobaleno di etnie dal libro sembra che siano tutte ben differenziate, ognuna con i propri usi e costumi. Se ce l'avete tra le mani iniziate a leggerlo e non riuscirete più a smettere.
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Il disonore di Coetzee è uno sguardo inflessibile al periodo post-apartheid in Sudafrica. Sia che intendesse i principali personaggi bianchi come metafore, essi sono sintomatici del diritto della vecchia generazione e della colpa del minore. La scrittura è molto controllata, che impedisce di essere insopportabile. La storia è, tuttavia, una che è difficile da leggere. Colpisce dove dovrebbe colpire, eppure ci sono momenti in cui avrei apprezzato una trattazone diversa, una concezione a volte opposta.
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