La vita dopo la confisca. Il riutilizzo dei beni sottratti alla mafia
L'iter che porta al riutilizzo dei beni confiscati alle consorterie criminali è estremamente complesso e irto di ostacoli, ma queste difficoltà non sono insormontabili. Accanto agli abbandoni delle case e alla chiusura delle aziende, vi sono tante belle esperienze che meritano di essere portate all'attenzione. Sono il risultato di percorsi virtuosi, di sinergie vincenti mediante le quali le parti sociali e le istituzioni creano una rete di ausilio e di sostegno. In questo testo vengono presentate tre "buone pratiche" segno tangibile della presenza dello Stato a servizio della comunità. Là dove c'era la criminalità, ora ci sono centri di assistenza, sedi di polizia municipale. Dove l'azienda alimentava un mercato malato e viziato, ora tanti lavoratori possono beneficiare di un lavoro pulito e tutelante. In ausilio agli enti locali che, in questo percorso posso rivestire un ruolo da protagonisti, vengono proposti dei formulari utilizzabili nelle fasi di destinazione e assegnazione.
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