Volley, sempre volley, fortissimamente volley. Il volley raccontato da un non vedente dalla nascita
"Dio, nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò da ogni suo lavoro. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto. Ma prima, creò il volley, e vide che era cosa molto buona, la più perfetta delle creazioni. Ma per quale motivo Dio, pochi secondi prima di concedersi il meritato riposo, ha voluto inventare il volley e non per esempio il calcio, la politica, la medicina, la filosofia, l'ingegneria aerospaziale, la critica letteraria, la cardiochirurgia, l'etica, la briscola, l'allevamento dei bachi da seta, l'ago per cucire, la ruota, gli spaghetti alla carbonara, il dente del giudizio, i wc chimici, i topi da laboratorio, le spille da balia e le aurore boreali? La ragione è semplice: tutte quelle altre scemenze le avrebbero sicuramente inventate quegli stupidi degli uomini nel corso del tempo, ma il volley probabilmente non sarebbe mai stato inventato perché nessun essere umano avrebbe avuto l'intelligenza sufficiente per crearlo. Occorreva che venisse direttamente dall'entità suprema." Prefazione di Paola Cardullo.
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Anno edizione:2020
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